il 17 aprile, alle 10.30 presso il Tribunale di Roma, inizia per Michele Giuli, il professore che aveva iniziato lo sciopero della fame per chiedere a Mattarella di non firmare il dl Sicurezza, il processo che lo vede imputato per diffamazione contro Eni.
“Il professore è stato denunciato da Eni dopo aver criticato sui social le politiche, distruttive e neo coloniali, del colosso energetico. Le affermazioni fatte da Giuli sono verificabili e rientrano nella sfera della critica, necessaria contro una multinazionale che fa il buono e cattivo tempo nel nostro paese. Evidentemente l’ufficio legale del cane a sei zampe ha la stessa concezione di libertà di parola e di critica del governo Meloni. Una concezione che non appartiene ad uno stato democratico, ma più agli autocrati con cui tanto il governo quanto Eni vanno a nozze”, affermano gli attivisti di Ultima Generazione.