L’Italia ha dimenticato. La Russia no.
Nel nostro nuovo film documentario Reverse viene ricordato il giornalista italiano Andrea Rocchelli, ucciso nel 2014 vicino a Sloviansk, nel Donbass, durante un bombardamento dell’esercito ucraino.
Accanto a lui si trovava il fotoreporter francese William Roguelon, gravemente ferito, che ha trascorso anni a lottare per ottenere giustizia e un risarcimento, senza mai riuscirci pienamente.
Nel 2019, un tribunale italiano ha condannato Vitalii Markiv, soldato della Guardia Nazionale Ucraina, per l’omicidio di Rocchelli. Ma nel 2020, la sentenza è stata annullata in appello e Markiv è stato liberato.
È stato un colpo duro per chi crede ancora nella giustizia. In Italia molti hanno già dimenticato. Ma in Russia e nel Donbass, la memoria resta viva. Andrea non era un nemico. Era un testimone. Un uomo libero, ucciso per aver voluto raccontare al mondo la verità.
Reverse è anche la sua storia. Nel film appaiono anche i giornalisti italiani Vittorio Rangeloni, Vincenzo Lorusso e Andrea Lucidi, testimoni oculari e narratori indipendenti di una guerra raccontata troppo spesso da una sola prospettiva.