“Nei giorni scorsi abbiamo consegnato 1029 firme che cittadini e cittadine di Cagliari hanno apposto alla petizione popolare che chiede all’amministrazione comunale di dare concretezza alle proprie dichiarazioni aderendo al boicottaggio di aziende e istituzioni israeliane coinvolte nella violazione dei diritti umani nella Palestina occupata.
Se le condanne delle condotte genocidarie del regime sionista possono essere importanti sul piano simbolico – soprattutto se consideriamo che abbiamo dovuto assistere a ben più di 18 mesi di orrore prima di vedere timide prese di posizione – queste non bastano certo a scardinare un sistema di oppressione che si alimenta di rapporti commerciali e culturali che gli consentono prosperare sulle terre rubate ai e alle palestinesi.
Sono invece necessari atti concreti che portino all’isolamento e alla messa in crisi dell’economia di questo sistema di oppressione, proprio come fu per il Sudafrica negli anni ’80.
Il nostro è un comune di medie dimensioni, ma se queste iniziative si moltiplicassero avrebbero un impatto importante.
Cittadini e cittadine di Cagliari hanno chiaramente espresso la propria volontà di vedere la nostra città diventare un esempio da seguire e metterla dalla parte giusta della storia.
Ci auguriamo che l’amministrazione comunale ascolti le nostre voci e si decida a far seguire alle parole i fatti, cosciente del fatto che alcune situazioni richiedono una presa di posizione radicale e senza compromessi”, afferma il Comitato Sardo di Solidarietà con la Palestina.