Si è svolta nei giorni scorsi nella Sala della Regina della Camera dei deputati, la cerimonia per il premio “Donne Coraggiose” 2025, in questa occasione il Vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, ha premiato la portavoce dell’associazione “Giovani Iraniani in Italia”, diretta emanazione dell’organizzazione terroristica Mujahedin-e Khalq (MEK), responsabile dell’uccisione di almeno 12.000 cittadini iraniani e di un numero imprecisato di cittadini iracheni.
In una lettera aperta indirizzata alle autorità italiane, le famiglie delle vittime iraniane del terrorismo hanno condannato la decisione del Parlamento italiano di onorare un membro del gruppo terroristico anti-iraniano Mujahedin-e Khalq (MEK), descrivendo la decisione come un “atto vergognoso” che ha causato profondo dolore a molti iraniani, in particolare alle famiglie delle 23.000 vittime del terrorismo in Iran.
La protesta segue la decisione del Parlamento italiano, attraverso il suo vicepresidente, di conferire il premio “Donne Coraggiose 2025” a un membro della sedicente associazione dei Giovani Iraniani in Italia, un gruppo legato all’organizzazione terroristica MEK. Nella loro lettera, le famiglie hanno espresso la loro profonda delusione e indignazione per la decisione, evidenziato la lunga storia di violenza e terrorismo del MEK sia all’interno dell’Iran che all’estero: “Questo premio è stato conferito dal Vicepresidente del Parlamento italiano a un membro di un’organizzazione di facciata affiliata al MEK, nota come Giovani Iraniani in Italia. Il MEK è un’organizzazione terroristica che, in oltre cinque decenni della sua esistenza, ha massacrato innumerevoli cittadini iraniani attraverso una serie di metodi brutali, tra cui attentati suicidi, attacchi esplosivi, colpi di mortaio, rapimenti, torture e assassinii mirati e indiscriminati. Migliaia delle 23.000 vittime del terrorismo in Iran hanno perso la vita a causa delle atrocità commesse da questo gruppo”.
La lettera prosegue: “Mentre le deplorevoli manovre politiche di Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Unione Europea hanno portato alla rimozione di questa organizzazione dagli elenchi delle organizzazioni terroristiche di questi Paesi, il popolo iraniano e le famiglie delle vittime del terrore non dimenticheranno mai gli attentati, gli assassinii e gli omicidi commessi da questo gruppo”.
Le famiglie hanno chiesto al Parlamento italiano di riconsiderare il suo sostegno al MEK e di adottare politiche più giuste e umanitarie: “Invece di rappresentare il proprio popolo e difendere i propri diritti, il Parlamento italiano ha, purtroppo, scelto una strada ingiusta e disumana sostenendo e premiando un famigerato gruppo terroristico e i suoi membri. È altamente improbabile che il popolo italiano e gli elettori che hanno eletto questi rappresentanti tollerino atti così ripugnanti, che derivano dall’ignoranza o dal completo disprezzo per la moralità”.