L’opposizione lancia il primo attacco all’avvio della seduta del Consiglio regionale che ha ripreso l’esame del disegno 40 sulla riorganizzazione sanitaria con il secondo dei 15 articoli della norma.
A prendere la parola in apertura è stato il capogruppo di Fdi Paolo Truzzu, che ha chiesto il rinvio del provvedimento in commissione.
“Voglio porre una questione sospensiva – ha esordito in Aula – Nei giorni scorsi sono arrivate comunicazioni e richieste da parte delle rappresentanze sindacali e da parte degli ordini dei medici della Sardegna.
Tutti lamentavano che la norma, attraverso gli emendamenti della giunta, è cambiata totalmente e loro non hanno potuto esprimere un giudizio: per questo chiedo il rinvio del provvedimento in commissione per poter fare di nuovo il ciclo di audizioni”.
A ribadire la richiesta anche Antonello Peru, Sardegna al centro 20Venti, mentre gli altri consiglieri di Fdi reiterano la linea: “La norma serve solo a cambiare i dg”. Richiesta votata e respinta dai consiglieri regionali.
A spiegare la linea del Pd è il capogruppo Roberto Deriu: “La legge ha un limitato raggio di azione, tutto ciò che è stato detto nelle commissioni è depositato agli atti e sarà analizzato in seguito per leggi di più vasto respiro rispetto a questa”, ha spiegato ai microfoni a margine della seduta.
Da questa mattina è cominciata la maratona in Aula verso l’ok finale al ddl 40 voluto dalla giunta di Alessandra Todde e dall’assessore della Sanità Armando Bartolazzi, che contiene anche il via libera al commissariamento delle aziende sanitarie.
La maggioranza del campo largo punta a tagliare i tempi e arrivare all’approvazione già giovedì sera, in modo da archiviare la pratica e passare alla Manovra finanziaria che attende di avviare il suo percorso in commissione.
L’opposizione di centrodestra, nel frattempo, continua a ribadire la contrarietà alla norma: “inutile – dicono gli esponenti della minoranza – e fatta solo per cambiare gli attuali manager, ma lo spoils system in sanità non è consentito, e si rischia di causare un danno erariale”.