Il FLNC ha reso omaggio militare a Stéphane Angelotti, morto in carcere il 21 gennaio. Era stato incarcerato lì nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Paul-Félix Paoli. La scena si è svolta nei giorni scorsi nel cimitero di San Damianu, in località Alisgiani.
Sette membri del FLNC, incappucciati e armati, si sono riuniti intorno alla tomba di Stéphane Angelotti, presentato come “militante del LLN” (lotta di liberazione nazionale, ndr) dall’organizzazione clandestina in una dichiarazione autenticata dai nostri colleghi di Corse-Matin.
“Ha pagato un prezzo alto per il suo impegno e le sue condanne, con molti anni di carcere nelle carceri francesi”, si legge nel documento. L’onestà, il senso morale e la sua rettitudine hanno sempre guidato la sua azione militante”, si legge nel testo, che si concludeva con gli slogan dei due FLNC (UC e 22 ottobre), ora unificati.
Il 21 gennaio, Stéphane Angelotti si è suicidato nella sua cella nel carcere di Aix-Luynes, nella regione delle Bouches-du-Rhône. Era stato posto in custodia cautelare in seguito alla sua incriminazione l’8 dicembre 2024, nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Paul-Félix Paoli.
In questo caso condotto da un magistrato istruttore della Giurisdizione Interregionale Specializzata di Marsiglia, le indagini avevano portato all’incriminazione di altre tre persone per “omicidio in banda organizzata” e “associazione a delinquere”.
Tra loro c’erano Jérôme Regetti e Cédric Courbey. Paul-André Contadini era stato implicato e posto in custodia cautelare nel marzo 2024. Davanti al giudice inquirente, i quattro uomini avevano tutti negato il loro coinvolgimento in questo caso.
L’indagine aveva fatto progressi in seguito alle rivelazioni di Marco Raduano, un boss mafioso pugliese arrestato ad Aleria nel febbraio 2024.
In seguito divenne collaboratore della giustizia in Italia, dove confessò di aver commesso l’omicidio di Paul-Félix Paoli.