Né rap né cantautorato: la sua è “hope music” dice Bresh, che ha fatto della speranza “il mantra di questi anni”.
“Il mio nuovo album è per sognatori, con un piede ben piantato nella realtà” spiega il 29enne, presentando a Milano il nuovo album ‘Mediterraneo’.
“Ho fatto quest’album – racconta il 29enne artista ligure – per riuscire a stare a galla, per mantenere un equilibrio tra gli sbalzi di umore, è un’autoanalisi come tutta la musica che ho sempre fatto. E una sera mi sono reso conto di quanto si possa stare bene senza bisogno di altro se non del Mediterraneo”. Il mare e il viaggio sono non a caso il tema della trilogia aperta dagli album ‘Che io mi aiuti’ e ‘Oro blu’ e che si chiude oggi con un invito ad “evadere, ma allo stesso tempo mantenere un piede nella realtà”.
Andrea Brasi-Bresh ha raggiunto il grande pubblico grazie all’ultimo festival di Sanremo, dove ha portato in gara il brano ‘La tana del granchio’ e si è esibito insieme a Cristiano De André in un’emozionante cover di ‘Creuza de ma’: “L’esperienza di Sanremo è stata un po’ una mission impossible che però – il suo commento oggi – mi ha confermato che le cose originali spesso e volentieri possono creare delle buone vibrazioni”. Se Sanremo lo ha fatto conoscere, Andrea è consapevole che quella del Festival è “una fama fatua, friabile, che non mi ha cambiato. Io sono rimasto lo stesso perché dopo ‘Oro blu’ avevo paura di trasformarmi, avevo più soldi, un’auto e una casa nuove, ero cresciuto e mi faceva paura, allora – racconta – la sfida è stata subito quella di non depersonalizzarmi”. Di ricordare sempre quella frase scritta sul bancone del bar della mamma: “Meglio essere positivi e aver torto che pessimisti e aver ragione”.
Così, se “nei primi dischi c’era sempre quest’ansia di dover tornare a casa, di dover scegliere se partire o tornare”, oggi Bresh ha capito che “il piacere di tornare non deve togliere quello di partire” e ha scelto di “tramutare la solitudine in poesia, per non implodere e, spero, per cambiare la giornata a qualcuno” con la sua “hope music” declinata nelle 16 canzoni dell’album, dal singolo ‘Umore marea’ all’ispirata ‘Altezza cielo’ con Kid Yugi.
Annullato da pochissimo il giro estivo di concerti “perché siamo usciti tardi con il disco”, il tour legato a ‘Mediterraneo’ si terrà in autunno nei palasport, con due date al Forum di Milano – 6 e 7 novembre – già sold out