Inciampo fatale. Potrebbe essere il titolo di un film se non fosse una scena realmente accaduta.
Non in un luogo qualunque, ma in un museo e soprattutto la persona che è inciampata è andata a finire contro un’opera d’arte del Rinascimento, un dipinto, squarciandolo. L’episodio risale a venerdì sera e la protagonista è una visitatrice finita involontariamente contro lo Stendardo dei Disciplini, l’olio su tela del Moretto esposto nel complesso del museo di Santa Giulia a Brescia.
“Una signora ha perso l’equilibrio e cadendo ha appoggiato una mano sulla tela. Fortunatamente la visitatrice non si è fatta nulla. Sono cose che possono succedere, soprattutto perché in questi giorni la mostra è molto frequentata” racconta Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei. L’opera, che si trova a Santa Giulia dall’ottobre scorso dopo un lungo restauro, è stata danneggiata nella parte bassa. “Siamo subito intervenuti per metterla in sicurezza e la restauratrice è giunta immediatamente – spiega Karadjov -. Conosce molto bene la tela, avendo partecipato al restauro”.
Lo Stendardo rappresenta la religiosità di Brescia del Cinquecento. Veniva portato in processione ed è dipinto su due lati, fronte-retro. Da una parte riproduce due santi non identificati, dall’altra la Vergine e ai suoi piedi i due disciplini, devoti appartenenti alla confraternita della Madonna del Carmine, per la quale Alessandro Bonvicino l’aveva dipinto tra il 1522 e il 1524. L’opera non era appesa a un muro ma esposta lungo il percorso dell’esposizione, e non era protetta, cioè non si trovava tra vetri che potessero tutelarne la fragilità, al contrario, ad esempio, dello stendardo di Orzinuovi del Foppa, che nella Pinacoteca è conservato in una teca.
Ora il pensiero va al recupero: “Il danno è pienamente recuperabile dato che il taglio è stato netto, senza sfrangiature, e non c’è stata perdita di superficie pittorica” assicurano i vertici del museo. Tra una settimana sarà allestito il laboratorio di restauro all’interno dello stesso museo dove l’opera è stata coperta. “Il danno è quantificabile economicamente in qualche migliaio di euro – dice ancora Karadjov -, cifra che verrà completamente coperta dall’assicurazione”.