Avrebbero drenato risorse e utilizzato quei soldi per scopi privati mentre servivano per il fondo di solidarietà costituito dai dipendenti dell’ospedale San Francesco della Asl 3 Nuoro.
E’ questa la pesante accusa contenuta nell’avviso di garanzia notificato dalle Fiamme Gialle del Comando provinciale di Nuoro a due uomini, ex presidente ed ex componente del Cda del fondo (precedenti a quelli attuali), che risultano indagati per appropriazione indebita.
L’ammontare del prelievo ritenuto illecito è ancora in corso di quantificazione.
Il fondo, nato nei primi anni ’90, è stato costituito con la finalità di permettere l’accantonamento di parte dello stipendio da riscuotere a fine carriera e viene alimentato con trattenute volontarie sugli emolumenti del personale sanitario aderente. Le indagini, che hanno preso avvio all’inizio del 2025 a seguito della denuncia presentata da uno degli attuali amministratori del fondo, “ha scoperchiato – fa sapere la Guardia di Finanza – un sistema di frode in danno degli associati che si sono visti sottrarre parte dei fondi accantonati negli anni per mezzo di indebiti prelievi effettuati dagli indagati per finalità estranee agli interessi del fondo. I due indagati sono solo gli ultimi responsabili di quello che sembrerebbe essere un sistema consolidato che negli anni ha visto come vittime i loro stessi colleghi di lavoro che si sono trovati a non poter rispondere tempestivamente alle richieste di rimborso avanzate all’uscita dal mondo del lavoro”.
In pratica sembrerebbe essere stato attuato “un classico “Schema Ponzi per mezzo del quale i soggetti in uscita dal fondo venivano ripagati con le trattenute operate nei confronti dei nuovi arrivati, mentre dall’altra parte gli amministratori infedeli drenavano indebitamente risorse per altre finalità”.
I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Nuoro, guidati dal capitano Carlo Lazzari e delegati dalla Procura della Repubblica ad approfondire il contenuto della denuncia, hanno analizzato la documentazione e approfondito le movimentazioni del conto corrente bancario intestato al fondo rilevando prelevamenti anche in contanti che non sembrano riconducibili alle finalità proprie dello stesso.
L’attività investigativa è ancora in corso con la finalità di ricostruire la complessiva portata dei fatti che sono maturati all’interno del sistema sanitario, spiega l’Ansa.























