Con l’arrivo di sei pulli provenienti dalla Spagna, sono ora sette i giovani esemplari di aquila del Bonelli (il primo era giunto il 12 maggio dalla Sicilia) ospitati nella voliera di adattamento e pre-rilascio del compendio dell’Agenzia Forestas di Crastazza nell’agro di Bitti, sul versante montano del Parco di Tepilora.
I giovani rapaci, inseriti nelle azioni del progetto di cooperazione Life Abilas, saranno liberati a metà giugno.
A ottobre dello scorso anno erano iniziate le attività previste dall’iniziativa, finanziata dall’Unione Europea, che impegneranno l’Agenzia Forestas, insieme al capofila ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), l’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, E-Distribuzione e la Ong spagnola Grefa, in collaborazione con il Corpo forestale e il Parco naturale regionale di Tepilora.
Il programma punta a consolidare la reintroduzione di questo rapace, dopo la conclusione a settembre del 2022 del precedente Progetto internazionale “AQUILA a-LIFE” che ha impegnato, tra il 2018 e il 2022, diversi organismi ed enti di Spagna, Francia e Italia e ha avuto come risultato la liberazione in Sardegna di 32 giovani aquile.
Oltre alla voliera nel Parco di Tepilora, per tre anni, è stata interessata dagli interventi anche quella di S. Maria tra Bosa e Montresta, grazie alla collaborazione e al supporto dell’Istituto superiore Pischedda di Bosa.
“Il fatto che il territorio del nostro Parco sia stato scelto in ambito regionale per la reintroduzione dell’Aquila di Bonelli, dimostra quanto l’area di Tepilora sia importante sul piano della gestione della biodiversità animale in Sardegna e della ricostituzione di un equilibrio nel fragile ecosistema della nostra Isola”, ha detto il presidente del Parco di Tepilora, Martino Sanna.
Per Elisabetta Raganella Pelliccioni, tecnologa dell’Ispra, questa di Bitti è una tappa importante del progetto e “i risultati ottenuti sono in linea con le precedenti esperienze di reintroduzione della specie realizzate in Spagna”.
“Continuiamo a garantire il supporto necessario con le diverse professionalità presenti tra il personale negli interventi per la conservazione della biodiversità e la reintroduzione di quelle che erano entità biologiche scomparse, come il caso dell’Aquila di Bonelli”, ha rimarcato Dionigi Secci, responsabile settore Biodiversità dell’Agenzia Forestas.