La manifestazione promossa da Michele Serra e Repubblica va in netto contrasto con la pace. Alimenta il conflitto, i morti e porterebbe l’Italia e l’Europa a un suicidio. Gli 800 miliardi di euro vengano spesi per l’occupazione, la sanità, i trasporti e per lo stato sociale e non in armamenti
“L’Unione Europea sta decidendo di stanziare 800 miliardi di euro per ri-armare ‘Europa, costituire un esercito europeo, forte di almeno 40.000 uomini e donne. Per poter far ciò senza essere disturbati vogliono farci credere e convincerci che c’è un nemico alle nostre porte e e che si accinge ad invaderci.
Non è la prima volta che le crisi capitalistiche si risolvono con riarmo e guerre.
Stanno trasformando in una economia di guerra i nostri assetti sociali e Costituzionali con riduzione dei diritti democratici, delle risorse e di tagli allo stato sociale questi provvedimenti non potranno che acutizzare i termini generali della crisi che attraversa già ora in modo profondo le nostre società e le classi più deboli.
Si tratta di un impoverimento programmato e scientifico delle cittadine e dei cittadini a favore dell’industria delle armi e di un capitalismo predatorio che tende alla guerra come risoluzione delle proprie criticità e contraddizioni interne sia nazionali che internazionali.
Le risorse per il riarmo europeo come al solito saranno sottratte alla sanità, alle pensioni, al lavoro, ai contratti, ai salari, alla casa, alla scuola ed università, dimostrando cosi che i vincoli di bilancio non valgono e i cordoni della borsa si possono allargare se si tratta di riarmo o restringere se si tratta di stato sociale. Dicono di farlo per difendere la “democrazia” e poi si avvalgono della facoltà di decidere senza coinvolgere gli Stati e con atto d’imperio imponendo semplicemente la decisione della Commissione UE. È questa la loro “democrazia”
Il riamo favorisce una maggiore militarizzazione del territorio, ed in Sardegna, in quanto a servitù militari abbiamo già dato in abbondanza. La militarizzazione serve anche al rafforzamento della repressione del dissenso.
A chi, anche a Cagliari ha deciso di indossare l’elmetto, rispondiamo con una mobilitazione di donne e uomini che non vogliono la guerra e per impedire che il nostro Paese venga coinvolto in una scelta gravissima come quella di trasformare I ‘Unione Europea in un nuovo attore sui teatri di guerra.”, affermano i promotori della manifestazione.
L’appuntamento è per sabato 15 marzo dalle ore 17 in piazza Costituzione a Cagliari.