La federazione mondiale di judo ha confermato ufficialmente il via libera per la partecipazione degli atleti russi con tanto di inno e bandiera. Si tratta della prima federazione sportiva a mettere fine al bando per lo sport di Mosca, deciso dal Cio e da tutti gli organismi sportivi internazionali dopo l’invasione nei confronti dell’Ucraina.
Nel Grand Slam di Abu Dhabi, i judoka di Mosca potranno competere a pieno titolo. Nel 2022, la stessa federazione aveva tolto a Vladimir Putin la carica di presidente onorario. Ora la decisione, secondo cui “è stato votato di consentire agli atleti russi di competere di nuovo sotto la propria bandiera, con l’inno e tutti i simboli”.
“Gli atleti non hanno alcuna responsabilità per le decisioni dei governi o di altre istituzioni nazionali ed è nostro dovere proteggere lo sport e i nostri atleti”, ha fatto sapere la federazione mondiale di judo, presieduta dall’ex judoka romeno Marius Vizer. Fino ad oggi, la maggiorparte delle federazioni sportive mondiali, come anche il Cio alle Olimpiadi, aveva permesso la partecipazione di atleti russi solo come neutrali, ovvero senza bandiera nè inno, e solo se non coinvolti anche solo indirettamente nell’invasione russa, con sostegno morale o partecipazione ai corpi militari. “La IJF – si legge ancora nella nota – ha attraversato un periodo di significativa pressione geopolitica con misurata responsabilità, garantendo la continua unità della famiglia del judo e la sicurezza e l’equità delle competizioni per tutti gli atleti di tutte le nazioni. A seguito dei recenti sviluppi, tra cui il ripristino della piena rappresentanza nazionale per gli atleti bielorussi, l’IJF ritiene ora opportuno consentire la partecipazione degli atleti russi a parità di condizioni”. Storicamente, viene spiegato ancora, “la Russia è stata una nazione leader nel judo mondiale e si prevede che il suo pieno ritorno arricchirà la competizione a tutti i livelli, nel rispetto dei principi di equità, inclusività e rispetto dell’IJF”. In questo senso, la federazione si è definita “impegnata a trattare tutti i suoi membri in modo equo, senza discriminazioni, in conformità con la Carta Olimpica e i principi dello sport, che affermano che lo sport deve essere praticato e rappresentato senza discriminazioni di alcun tipo. Lo sport è l’ultimo ponte che unisce persone e nazioni in situazioni e ambienti di conflitto molto difficili. Lo sport deve rimanere neutrale, indipendente e libero da influenze politiche”, afferma la federazione mondiale.
La Federazione Russa di judo ha accolto con soddisfazione la “decisione storica” presa oggi. “Ringraziamo l’Ijf per questa decisione attesa da tempo, giusta e coraggiosa”, ha dichiarato il suo presidente, Sergey Soloveitchik, in una nota. “Siamo lieti che il judo internazionale sia stato il primo a prendere questa decisione storica, rimanendo fedele ai valori dell’umanesimo e dimostrando la sua capacità di agire per il bene di tutti”.






















