Nel suo discorso dopo il successo elettorale come sindaco di New York, Zohran Mamdani ha affermato che la sua vittoria mostra la strada per “sconfiggere” Donald Trump.
“Se qualcuno può mostrare a una nazione tradita da Trump come sconfiggerlo, quella è la città che lo ha fatto nascere”, ha detto. “Donald Trump, visto che so che stai guardando, ho quattro parole per te: alza il volume” (turn the volume up)”, ha aggiunto.
Primo test amaro per Donald Trump ad un anno dalla sua vittoria e dalle prossime elezioni di midterm: i dem fanno un tris dal sapore storico nelle elezioni chiave dell’election day del 4 novembre, imponendo a New York il giovane astro nascente del partito ed eleggendo le prime due donne governatrici in New Jersey e in Virginia, swing state quest’ultimo strappato ai repubblicani. Il tycoon ammette la sconfitta su Truth ma, citando non meglio precisati sondaggisti, sostiene che “il fatto che Trump non fosse sulla scheda elettorale e lo shutdown sono stati i due motivi per cui i repubblicani hanno perso le elezioni stasera”.
L’America intanto stupisce ancora il mondo eleggendo alla guida della Grande Mela, la più grande metropoli Usa e icona stessa del capitalismo, il 34enne Zohran Mamdani, il primo sindaco musulmano e socialista della città. Nonché il più giovane in oltre un secolo della sua storia e il più ‘diverso’ con le sue origini sud-asiatiche: mamma indiana e padre dell’Uganda, dove è nato. Ha fatto breccia partendo come semisconosciuto deputato statale, sostenuto dall’ala progressista di Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez, appoggiato alla fine da Barack Obama (anche se non formalmente) ma non da tutto l’establishment dem. Ha vinto con un programma per rendere Ny più abbordabile (bus gratis, supermercati comunali, affitti calmierati e più tasse ai ricchi) e con un’energia che non si vedeva da anni, soprattutto tra i giovani.























