Cagliari Urbanfest ha chiuso la sua quarta edizione con una tre giorni di arte partecipata, musica e incontri, che nell’ultimo fine settimana ha visto un pubblico numeroso ed entusiasta partecipare agli eventi accolti nei quartieri di Sant’Elia, Stampace e San Michele.
Ad aprire il lungo weekend conclusivo del festival è stato il concerto Il Suono nascosto di Nicola Agus al Temporary Storing della Fondazione per l’arte Bartoli Felter. Il musicista e compositore sardo ha ammaliato il pubblico esibendosi con diversi strumenti che lo stesso artista ha progettato e creato in questi ultimi anni. In quei giorni si sono anche tenuti i finassage delle mostre Iperdata di Dorotea Tocco e Giuseppe Salis al Temporary Storing, e Ecate di Kiki Skipi allo Spazio e Movimento.
Si è proseguito il sabato mattina a Sant’Elia con un fuori programma che ha coinvolto volontarie e volontari, guidati dall’artista Rosaria Straffalaci, nell’azione di ripristino del murale Legami lungo il muro di cinta della Confraternita di Misericordia in via Schiavazzi, opera che nei mesi scorsi era stata vandalizzata.
Nel pomeriggio il Parco degli Anelli è stato teatro dell’installazione effimera partecipata Croce del Sud di Pietrina Atzori, realizzata in collaborazione con la danzatrice Rachele Montis. Partito dal porticciolo dei pescatori, un nutrito gruppo di partecipanti ha percorso il tratto fino al prato di fronte alla galleria ipogeica del Lazzaretto trasportando una lunga catena e delle sfere di stoffa create dall’artista con scampoli di tessuto donati dagli abitanti di Sant’Elia e di altri quartieri cittadini. A scandire il cammino sono stati i passi di danza di Rachele Montis che insieme all’artista ha guidato i partecipanti nella creazione, con la catena e le sfere, della costellazione della Croce del Sud, scelta da Pietrina Atzori come simbolo dell’identità del Sud del mondo, di tutte le periferie con il loro portato di complessità e di possibilità.
Il Castello di San Michele ha ospitato l’evento conclusivo del Cagliari Urbanfest: Aperitivo al Castello con visita guidata alla mostra Periferie dell’attesa condotta dalla curatrice Ivana Salis, che ha accompagnato un pubblico attento e curioso lungo il percorso espositivo scandito dalle opere di Tina Sgrò, Eleonora Desole, Veronica Pala, Andrea Casciu, Roberta Congiu, Simone Piras, Francesco Cogoni, Giulia Atzeri e Beppe Vargiu.
“Fin dalla prima edizione del festival – afferma la presidente di Asteras Ivana Salis – il nostro obiettivo è stato creare un dialogo tra arte e comunità, condividere esperienze diverse per costruire insieme un modo nuovo e più consapevole di abitare lo spazio urbano. Quest’anno hanno partecipato venti artiste e artisti che, con le loro opere, hanno suscitato il vivo interesse di un pubblico numeroso e variegato. Ringraziamo di cuore tutte e tutti loro insieme ai partner del festival, senza i quali Cagliari Urbanfest non si sarebbe potuto realizzare.”
Anche se la quarta edizione di Cagliari Urbanfest è ufficialmente conclusa, fino al prossimo 30 novembre al Castello di San Michele prosegue la mostra Periferie dell’attesa, organizzata in collaborazione con la società Orientare e il Comune di Cagliari.
























