C’è la storia della decifrazione dei geroglifici al centro del documentario francese “I fratelli Champollion. Nel segreto dei geroglifici”, diretto da Jacques Plaisant, che si è aggiudicato il premio Giunti/Archeologia Viva del pubblico Sardegna Archeofilm 2025, a conclusione della rassegna che si è tenuta nei giorni scorsi nell’area archeologica di Mont’e Prama.
Quattro giorni di proiezioni e incontri che hanno visto il coinvolgimento di archeologi, registi, divulgatori e appassionati da tutta Italia.
Al secondo posto si è classificato “Némos andando per mare” (Italia | Regia: Marco Antonio Pani), al terzo “Maasai Eunoto” (Kenya | Regia: Kire Godal). La pellicola vincitrice, prodotta da Tournez s’il vous plaît, con la consulenza scientifica di Karine Madrigale Vincent Rondot, “rievoca una delle più grandi conquiste intellettuali dell’umanità: la decifrazione dei geroglifici da parte di Jean-François Champollion, avvenuta nel 1822 grazie alla stele di Rosetta. Ma il racconto si arricchisce di una nuova prospettiva, rivelando il ruolo determinante del fratello maggiore Jacques-Joseph, figura chiave e fino a oggi rimasta in ombra”.
Nel corso della serata conclusiva del Sardegna Archeofilm Festival è stato presentato fuori concorso “Carlo Tronchetti – La mia Sardegna Archeologica”, un documentario-intervista realizzato da Nicola Castangia, con soggetto e sceneggiatura di Anthony Muroni e consulenza scientifica di Giorgio Murru. Carlo Tronchetti, presente alla proiezione, è stato un protagonista della scena archeologica sarda, e attraverso un racconto appassionato ha ripercorso dal vivo la sua lunga carriera: dagli scavi di Mont’e Prama e Nora fino a Tharros e Sant’Antioco.
Carlo Tronchetti, al termine della proiezione, ha voluto ringraziare la Fondazione Mont’e Prama per avergli dato la possibilità di raccontare un pezzo memorabile dell’archeologa sarda.
Secondo il presidente della Fondazione Muroni il film rappresenta “un segnale contro la tendenza dei nostri tempi a dimenticare troppo facilmente le persone che hanno lasciato un segno nel corso delle loro attività di ricerca e studio”. La pellicola, è stato annunciato da Piero Pruneti, fondatore di Archeologia Viva, sarà in concorso alla prossima edizione del Firenze Archeofilm. Consegnato anche il Premio Archeociak, in collaborazione con l’Associazione Babel, rivolto a studentesse e studenti delle scuole primarie e secondarie della Sardegna con lo scopo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione dell’archeologia e della storia dell’Isola. Il riconoscimento è andato all’istituto comprensivo di Uta con il progetto “La pietra del tempo”.






















