Il lungo addio parte dall’Italia. Gli Who annunciano che il loro tour finale, intitolato The song is over, partirà proprio dal nostro Paese con due tappe uniche – le sole annunciate in Europa: il 20 luglio all’Anfiteatro Camerini di Piazzola sul Brenta (Padova) e il 22 luglio al Parco della Musica di Milano. Due appuntamenti che entreranno nella storia, l’ultima occasione per celebrare dal vivo una band che ha cambiato la storia del rock e segnato l’immaginario collettivo di intere generazioni. A rendere il momento ancora più speciale, la pubblicazione, in contemporanea al tour, dell’album Live at The Oval 1971, inedita registrazione di uno dei concerti più memorabili della band, autentico tributo ai propri fan e sigillo di un lungo, indimenticabile viaggio.
Il nuovo tour era stato preceduto da una sorta di incidente diplomatico: Daltrey e Townshend avevano deciso di non coinvolgere più Zak Starkey, batterista e figlio di Ringo Starr, nei loro progetti dopo una collaborazione che va avanti dal 1996. Lo stesso Zac aveva espresso sui social tutto il suo rammarico dichiarando di essere “sorpreso e rattristato” dalla decisione degli Who. Poi però la frattura si è ricomposta: nessun licenziamento. È stato Pete Townshend a chiarire la situazione: “Non gli abbiamo chiesto di lasciare gli Who – ha scritto il chitarrista in un post – Ci sono stati alcuni problemi di comunicazione, personali e privati da entrambe le parti, che dovevano essere affrontati, e sono stati discuss ifelicemente. Roger e io vorremmo che Zak rendesse un po’ più preciso il suo stile di batteria, per adattarlo alla nostra formazione senza orchestra, e lui ha accettato volentieri. Mi assumo la responsabilità per parte della confusione”.























