Io sono un giornalista, regolarmente iscritto all’albo!
Da sempre, e chi mi segue da anni lo può confermare, mi sono occupato di mettere in luce quegli aspetti dell’informazione che gli altri nascondono come la polvere sotto il tappeto. Fin dal principio, ho ricercato e approfondito nella geopolitica e nell’attualità temi scomodi.
Da quando ho aperto Reportsardegna24 ho iniziato a scrivere le mie opinioni su diversi argomenti di politica e attualità e ora ho deciso di raccogliere tutto in un libro affinché si possano leggere e divulgare e al fine di creare nei lettori una coscienza critica sui fatti che vengono quotidianamente manipolati dai media nazionali e locali.
La libertà di stampa in Sardegna è in pericolo. È in pericolo se si vuole imporre un’unica visione del mondo.
In queste ultime settimane è stata messa in discussione con obbiettivi discriminatori e censori, una manifestazione di promozione della lettura, storicamente patrocinata da diversi enti pubblici (esattamente come decine di altre egualmente finanziate), all’interno della quale -da un paio di edizioni- coordino gli autori ospitati e che quest’anno mi vede eccezionalmente coinvolto anche come autore.
Se si impedisce il confronto e si vuole tappare la bocca a un giornalista il cui compito è quello di rendere noto, attraverso il diritto di cronaca, fatti di cui viene a conoscenza, si compie una grave discriminazione intollerabile.
Ma se si legittima una situazione di aggressiva negazione delle libertà che poco ha a che vedere con l’informazione, allora è il momento di capire che le parole possono diventare pietre e assumere i contorni di un attacco violento.
A promuovere questa campagna d’odio Francesco Nocco, in prima linea in questo attacco alla libertà di informazione. Egli già in passato ha inviato all’Ordine dei Giornalisti segnalazioni sul mio conto sollecitando procedimenti disciplinari per cercare di non rendere noto un punto di vista differente sul conflitto in Russia e cercare, a distanza di mesi , di far cancellare una mia intervista nella quale egli non seppe rispondere alle domande sul massacro delle popolazioni del Donbass.
Segnalazioni che sono state archiviate perché infondate in quanto ancora si può rivendicare il diritto di cronaca!
Con un’azione a morsa stringente, l’ex Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, insieme al componente del Consiglio di Amministrazione del Ctm Franco Turco da giorni funge da cassa di risonanza attiva alla censura e diffamante nei miei confronti.
Non v’è dubbio che la libertà di stampa è in pericolo allorché si vuole impedire di presentare dei libri editi ed in commercio.
Libertà, democrazia e partecipazione sono parole che per Pigliaru, Nocco e Turco forse sono obsolete.
Altro soggetto sconcertante in questa vicenda è il giornalista Cristiano Tinazzi. Anche egli sta portando avanti da giorni una campagna infamante e denigratoria nei miei confronti, configurando una possibile violazione dell’articolo 2 della legge istitutiva dell’Ordine dei Giornalisti, concepita proprio per “promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti ed editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori”, oltre all’articolo 4 comma B del nuovo Codice Deontologico delle giornaliste e dei giornalisti che recita: “Il giornalista adotta comportamenti e un linguaggio rispettosi della dignità della categoria e del decoro dell’Ordine, anche al di fuori dell’attività professionale“.
Tutto questo calpesta la libertà di informazione e la libertà di stampa. Decine di profili fake, portano avanti da giorni una campagna intimidatoria se non diffamatoria, caratterizzata da toni aggressivi ed insulti diretti alla mia persona, nel tentativo di intimidirmi.
Tutto cio’ non è più tollerabile ed è in questa sede che ritengo opportuno rivendicare e difendere la libertà sancita dall’articolo 21 della Costituzione e denunciare pubblicamente tali soggetti, in primis l’ex Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, responsabile di aver contribuito alla distruzione della sanità sarda a vantaggio di quella del Qatar, regime finanziatore del terrorismo jihadista, come ho già evidenziato a suo tempo.
Esprimo vicinanza e sostegno agli organizzatori del Festival Letterario Neanche gli Dei, ai relatori che saranno presenti, tra i quali Pino Cabras, Giorgio Bianchi, Elena Basile che come me sono stati vittime di questi vergognosi attacchi volti a limitare la libertà di espressione.
L’appuntamento per tutti è dal 24 al 27 luglio presso il Lazzaretto.
Per dire no alla censura. Per dire sì alla libertà.
Di Simone Spiga























