Un sardo su sei rinuncia alle cure.
La percentuale cresce fino al 17,2 per cento: alla Sardegna il primato in Italia con un ulteriore distaccando dalla media nazionale del 9,9 per cento.
La situazione era già critica l’anno precedente, quando la quota era del 13,7 per cento. Sono i dati Bes Istat elaborati dal Centro studi della Cgil regionale.
“Questo ulteriore peggioramento – osserva il segretario Fausto Durante – deve interrogarci sulle azioni intraprese e da intraprendere per invertire la rotta”. Dall’analisi emerge che nel 2024 la speranza di vita alla nascita è più bassa della media nazionale: 82,8% contro l’83,4. E va persino peggio per la speranza di vita in buona salute: 55,8 il numero medio di anni che i sardi possono aspettarsi di vivere in buona salute a fronte di 58,1 della media italiana.
“E’ un circolo vizioso – denuncia la Cgil – perché la sanità pubblica non garantisce sempre le cure, infatti la principale causa della rinuncia è legata alle liste d’attesa, e i redditi bassi disincentivano anche la mobilità verso altre regioni: 7,1%, a fronte dell’8,6% nazionale e dell’11,3 del Mezzogiorno”.
A questi dati, segnala ancora la sigla, si aggiungono i ritardi sulla spesa dei fondi del Pnrr destinati alla Missione Salute elaborati dalla Cgil nazionale: la Sardegna si posiziona al penultimo posto nell’avvio dei cantieri sia per le Case della Comunità che per gli Ospedali di Comunità. Già nel precedente report, a febbraio, dei 604 milioni di euro finanziati per realizzare 284 progetti, al 31 dicembre 2024 era stato speso appena il 6,5 per cento a fronte di una media nazionale già bassa del 18,1 per cento.
Per quanto riguarda le Case della Comunità, secondo il nuovo report Cgil relativo ai dati aggiornati al 31 marzo, dei 94 milioni e mezzo di euro finanziati, ne è stato speso appena il 3,8% (12,4% la media Italia). C’è da dire che la Sardegna vede un miglioramento del dato relativo al ritardo nell’avvio dei lavori che scende al 78%, mentre era al 93,9% al 31 dicembre scorso ma resta tra le peggiori, seconda solo al Molise.
Per gli Ospedali di comunità invece, è stato speso il 4,2% dei 48 milioni finanziati (contro una media nazionale dell’11%).
Nella precedente rilevazione la Sardegna era quarta tra le peggiori regioni per ritardi nell’avvio dei lavori (84,6%) mentre a marzo 2025 la percentuale scende al 62 %, tuttavia l’Isola arretra fino al secondo posto.
























