Sigfrido Ranucci è uno di quegli uomini – uno di quegli straordinari professionisti appartenenti alla categoria dei giornalisti d’inchiesta – che nel loro essere e credere e lavorare coincidono in modo assoluto con il lavoro che si sono scelti.
Giovedì 31 luglio e sabato 02 agosto, rispettivamente a Putifigari in piazza Boyl alle 21 e ad Alghero nel giardino di villa Mosca sempre alle ore 21 villa Mosca, Ranucci porterà il racconto di giornalismo di inchiesta sul palco del festival Dall’altra parte del mare, uno dei clamorosi successi dell’estate letteraria isolana che continua a scorrere sull’onda lunga che da oltre mare (appunto) continua a portare sulla Riviera del Corallo e dintorni autori e autrici d’alto profilo e livello assoluto, da donare alla platea del festival.
Giovedì prossimo il giornalista, autore e conduttore televisivo presenterà il suo “La Scelta” (Bompiani) accompagnato dall’avvocato Elias Vacca. Sabato 02 agosto – appuntamento realizzato in collaborazione con il festival Genera – Sigfrido Ranucci sarà premiato da Antonio Mannironi, che gli consegnerà il premio per il giornalismo di inchiesta intitolato a suo padre “Piero Mannironi”. A dialogare con lui ancora Elias Vacca.
“La Scelta” (Bompiani) è l’opera che Sigfrido Ranucci racconterà al pubblico del festival nelle due tappe di Putifigari e Alghero. Insieme alla sua équipe di Report – programma televisivo amatissimo e odiato, uno dei baluardi del giornalismo d’inchiesta in Italia – ogni giorno Ranucci si dedica a vagliare informazioni, collegare eventi, ascoltare voci per decidere come raccontare le notizie che qualcuno vorrebbe rimanessero sotto silenzio. La forza di Report è nella semplicità della scelta: offrire ai cittadini il romanzo crudo dei fatti attraverso un rigoroso lavoro di ricerca, anche quando la strada è irta di pericoli che toccano le vite personali dei giornalisti. Per la prima volta Ranucci racconta il cammino che lo ha condotto sin qui; lo fa scegliendo alcune inchieste fondamentali di cui svela i retroscena, ma anche evocando figure – come suo padre, atleta e finanziere di grande carisma, e il suo maestro Roberto Morrione, fondatore di Rai News 24 – che hanno forgiato in lui la capacità di portare fino in fondo ogni scelta: perché fare giornalismo sul campo significa prendere decisioni che cambiano per sempre il corso delle cose, in senso intimo e collettivo. Da queste pagine emerge l’autoritratto coraggioso di un uomo che, nonostante la pressione costante della realtà nei suoi aspetti più duri, non cede al cinismo, non smette di chiedersi e di chiederci: “Qual è la scelta giusta?”. E di trovare ogni volta la risposta, per rispettare la promessa che lo lega a un pubblico che ha ancora a cuore la legalità e la giustizia sociale.
Il Festival Dall’altra parte del mare è ideato e organizzato dall’Associazione Itinerandia con la collaborazione della Libreria Cyrano e il sostegno della Regione Sardegna, della Camera di Commercio di Sassari, della Fondazione Alghero e dei Comuni di Alghero e Putifigari.
Sigfrido Ranucci, in Rai dal 1990, è stato prima inviato per le rubriche del Tg3, poi per Rai News 24, dove ha realizzato numerose inchieste sul traffico illecito di rifiuti e sulla mafia. Ha trovato l’ultima intervista al giudice Paolo Borsellino, nel settembre del 2001 è stato inviato a New York per seguire l’attentato alle Torri gemelle, poi nel 2004 a Sumatra per lo tsunami. È stato inviato nei contesti di guerra dei Balcani e in Medio Oriente dove ha realizzato inchieste sulla violazione dei diritti umani e dal marzo 2017 conduce il programma televisivo Report (Rai3), che ha ereditato dall’ideatrice Milena Gabanelli. Ha ricevuto numerosi premi per il giornalismo d’inchiesta ed è autore con Nicola Biondo del libro Il patto (Chiarelettere, 2010)






















