La mobilitazione non si è mai fermata, ma stavolta sindacati e lavoratori sono pronti anche a dure azioni di protesta se non arriverà una svolta nella vertenza Sider Alloys, l’azienda di alluminio primario di Portovesme, nel Sulcis, che nel 2018 ha acquistato, con promesse e impegni precisi, lo stabilimento di Portovesme da Alcoa, e che fatica a ripartire..
L’annuncio arriva proprio dall’assemblea degli operai metalmeccanici nel giorno in cui sono previsti degli incontri in fabbrica, con alcuni sopralluoghi, da parte degli funzionari delle banche per questioni legate agli investimenti.
“Di fronte a un’azienda che ha crediti con i fornitori e che è in ritardo con gli stipendi e che pè risultata inaffidabile chiediamo subito la convocazione di un tavolo a Roma per discutere dell’alternativa – dicono all’ANSA i segretari di Fiom, Fsm e Ulm, Roberto Forresu, Giuseppe MAsala e Renato Tocco – i lavoratori stanno pagando a caro prezzo questa situazione ed è inaccettabile che si vada a vanti con questo imprenditore.
Come non è accettabile che le banchi cofinanzino la Sider. Siamo convinti che serva un’iniziativa forte per dare la sveglia al governo e metteremo in campo diverse azioni”.
E’ dall’inizio del 2025 che i sindacati premono sul ministro Urso e sul governo, “che può intervenire visto che una quota del 20% dell’azienda appartiene a Invitalia”, per trovare nuovi investitori che portino a compimento il revamping dello smelter, cuore dello stabilimento.
























