Il medioevo sardo torna a splendere con le aperture gratuite e straordinarie del calendario de “Le Giornate del Romanico” è stato presentato a Palazzo Vice Regio. L’appuntamento va dal 4 al 26 ottobre 2025, con le aperture straordinarie degli edifici di culto di epoca romanica, e con le iniziative collaterali di carattere culturale. L’evento è organizzato dalla Fondazione Sardegna Isola del Romanico con il supporto della Regione Sardegna, la Fondazione di Sardegna, Diocesi, Parrocchie, Associazioni, Comuni, Pro Loco e l’associazione Enti Locali per Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.
L’evento rientra nel calendario nazionale di Italia Romanica, infatti anche in Lombardia e Piemonte, sotto il coordinamento della Fondazione sarda, numerose chiese apriranno le porte ai visitatori.
La manifestazione è stata presentata a Cagliari dal presidente della Fondazione Sardegna Isola del Romanico Antonello Figus, alla presenza della direttrice Laura Paci, e della consulente dell’assessorato regionale al Turismo, Artigianato e Commercio Rossana Podda, del rappresentante dell’assessorato regionale alla Cultura Alessio Piras, del vicesindaco metropolitano Francesco Lilliu, della consigliera regionale e sindaca di Guasila Paola Casula.
E’ stata illustrata la proposta di legge approdata in Consiglio Regionale per tutelare il patrimonio monumentale romanico. Alla conferenza hanno partecipato diversi amministratori di diversi paesi coinvolti.
Dal 4 al 26 ottobre, saranno 70 i comuni che hanno aderito alla proposta della Fondazione Sardegna Isola del Romanico, in questi territori saranno 75 le chiese che apriranno le loro porte ai visitatori.
Tra gli eventi collaterali, sono in programma i concerti a lume di candela, convegni, laboratori. Il calendario dettagliato si potrà consultare sul sito www.fondazioneromanicosardegna.it.
“Anche questa edizione 2025 si presenta molto partecipata dai comuni e grazie alla collaborazione delle Diocesi e delle Parrocchie”- commenta il Presidente della Fondazione Antonello Figus. “Sarà una edizione particolarmente partecipata a cui daranno il proprio contributo le comunità ospitanti, che accoglieranno i visitatori per la visita al loro monumento di fede ma faranno conoscere tanti altri aspetti del territorio legati all’archeologia, all’agroalimentare, alla storia, alle tradizioni e al paesaggio. Una occasione straordinaria per conoscere la nostra Isola con una diversa prospettiva.”
Il progetto della Fondazione Sardegna Isola del Romanico è molto ambizioso e intende valorizzare l’architettura Romanica e il Medioevo sardo, oltre a portare alla luce una ricca storia di una Sardegna che è riuscita a dialogare con l’Europa, come un vero e proprio Stato. Attraverso le “Giornate del Romanico”, le comunità si mettono in rete, città, paesi e territori si uniscono creando un dipinto perfetto insieme alla natura, alla cultura, all’arte e all’artigianato.
Si parte da Ittiri, dove un laboratorio di erbe officinali restituisce antichi saperi, a Usini si svolgerà una passeggiata tra gli ulivi, per poi passare a Gesico con un percorso gastronomico e a Zeddiani con la pittura. A Cossoine la manualità prende forma nella tessitura e nell’intreccio dei cestini, mentre a Bultei la memoria porta alle antiche terme romane. Sardara invita invece a scoprire l’area archeologica e il museo di Sant’Anastasia, mentre Silanus celebra la poesia cantata e l’arte della tessitura.
Masullas accoglie con il GeoMuseo del Monte Arci, Guasila con la suggestiva rievocazione di un campo medievale, e il Sinis con un itinerario che unisce la chiesa di San Giovanni alla città di Tharros. A Solarussa sarà il vino a parlare, con la degustazione di Vernaccia, mentre a Ottana, Orotelli e Aritzo protagonisti sono i musei cittadini, i laboratori di maschere tradizionali e l’arte dolciaria del torrone. A Guasila sarà allestito un campo medievale e i visitatori potranno degustare pietanze con ricette dell’epoca.
Una vera e propria festa diffusa, che mette al centro le comunità con il loro patrimonio di storia, chiese romaniche, paesaggi e identità: tesori a volte nascosti, ma vivi e pulsanti. Da Olbia a Quartu Sant’Elena, da Galtellì a Pula, da Tratalias a Porto Torres, da Semestene a Villaputzu, il viaggio si snoda tra coste e paesi dell’interno, alla scoperta di una Sardegna nuova e sorprendente.
La Fondazione che promuove il progetto sottolinea come il filo conduttore sia il patrimonio romanico, non solo come elemento attrattore ma come collante che unisce i tanti aspetti che i territori sanno esprimere: cultura, tradizione, fede e convivialità.
Un ottobre dunque che diventa occasione privilegiata per vivere la Sardegna oltre il mare, attraverso esperienze capaci di intrecciare la forza delle comunità con la bellezza senza tempo dei luoghi.
La Luce del Romanico sarà l’evento serale che si potrà vivere in diversi centri, grazie all’allestimento delle chiese con la sola luce delle candele, si potrà vivere l’esperienza di una visita straordinaria alle chiese, per l’occasione saranno organizzati dei concerti.
I concerti a lume di candela inizieranno il 4 ottobre a Villa San Pietro, per poi proseguire il 5 ottobre a Bosa. La settimana successiva vedrà una doppia tappa l’11 ottobre, a Tratalias e a Dolianova, mentre il giorno successivo, 12 ottobre, gli appuntamenti saranno a Samassi, Porto Torres e Uta. Il calendario continua il 18 ottobre con i concerti ad Ardara e a Quartu, seguiti il 19 ottobre da quello a Cabras. Il fine settimana successivo, il 25 ottobre, il pubblico potrà scegliere tra Oschiri e Bonarcado, mentre la chiusura del mese sarà il 26 ottobre con le tappe di Ottana e Olbia.
L’altro progetto di cui si è parlato durante la presentazione, è quello delle “Le Locande del Romanico”: saranno cinque le locande chiamate a offrire un’accoglienza diffusa nei diversi territori. La loro missione sarà quella di fare da ponte tra l’inestimabile patrimonio romanico e il tessuto delle imprese turistiche, creando connessioni capaci di valorizzare entrambi i mondi.
Ampio spazio per il gioco didattico “Judikes”, pensato per le scuole, ma anche per tutti coloro che desiderano mettersi alla prova in un’attività dal carattere ludico e al tempo stesso formativo, un’occasione divertente per approfondire e arricchire le proprie conoscenze sul Romanico e sul Medioevo Sardo.
























