Non ce l’ha fatta Valeria Sollai: la donna di 62 anni ricoverata da settimane al Policlinico di Monserrato per intossicazione da botulino, è morta durante la notte nel reparto di Rianimazione.
E’ la seconda vittima a Cagliari del batterio killer che ha contaminato dei cibi con salsa guacamole, serviti in uno stand alla Fiesta Latina di fine luglio nella città metropolitana di Cagliari. L’unico indagato nell’inchiesta aperta dalla Procura del capoluogo è il titolare dell’attività, Christian Gustavo Vincenti.
Sarà l’autopsia disposta dalla magistratura a chiarire le cause esatte del decesso della 62enne. Lo scorso 8 agosto all’ospedale Businco, dove era arrivata dopo il trasferimento dal Brotzu, era morta Roberta Pitzalis, di 38 anni, anche lei intossicata dal botulino durante la stessa Fiesta in cui si celebra la cultura latinoamericana, con musica, danza, cibo e folklore. Dall’esame autoptico sulla 38enne, la conferma del decesso per intossicazione dal batterio, a cui si è aggiunta una polmonite emorragica legata all’intubazione a cui la donna era stata sottoposta durante il ricovero.
Valeria Sollai era di Monserrato, dove lavorava come cuoca alla scuola primaria e dell’infanzia Monumento ai caduti. Era stata subito ricoverata dopo i primi sintomi: le condizioni, per quanto gravi, sembravano essersi stabilizzate. Poi l’aggravamento e il decesso. “Una donna buona, cordiale, molto conosciuta in città – ricorda il sindaco Tomaso Locci – Si è data tanto per i nostri bambini, è una notizia che ci addolora, saremo in forma ufficiale ai funerali con lei come abbiamo fatto con l’altra vittima, Roberta. E siamo e saremo sempre vicini alla sua famiglia. Non ci aspettavamo questa tragica evoluzione: sapevamo anzi che, pur rimanendo in condizioni critiche, c’erano stati dei piccoli segnali di miglioramento. E invece questo agosto si conferma un mese terribile”.
Alessandro Aru, figlio della vittima, carabiniere in servizio in Campania, dopo il ricovero della madre al Policlinico aveva lanciato un appello via Facebook, preoccupato perché gli stand della Fiesta Latina si stavano trasferendo in Ogliastra. Era il 31 luglio. “Si consiglia vivamente di non mangiare nessun cibo venduto nelle bancarelle nelle prossime settimane. I sintomi da tenere in considerazione sono: visione doppia, alterazioni della coscienza, difficoltà di coordinazione, mal di testa forte, difficoltà a deglutire e a parlare. Qualora si presentassero questi sintomi, è necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso. Spargete la voce”, questo l’avvertimento consegnato da Aru ai social.
Sui casi in Sardegna interviene il Codacons, annunciando un’azione legale a favore delle vittime e dei parenti. Già dopo i due decessi in Calabria per aver mangiato panini contaminati con salsiccia e cime di rapa acquistati a Diamante – dieci gli indagati, tra cui cinque medici -, l’associazione dei consumatori aveva deciso di costituirsi parte offesa nell’indagine aperta dalla Procura di Paola, con l’obiettivo di “tutelare i diritti di chi ha subito danni alla salute, di natura materiale e morale, e ottenere il giusto risarcimento da parte di chi ha irresponsabilmente diffuso alimenti pericolosi”.
























