Arsenico, cadmio, piombo, selenio e tante altre sostanze pericolose sono state trovate nei terreni a Samatzai, milioni di tonnellate di scarti di lavorazione sparsi nelle campagne.
Una collina di potenziali veleni il cui responsabile, secondo il tribunale amministrativo regionale della Sardegna, ha un possibile nome e cognome.
Si tratta della Italcementi, proprietaria dell’area in cui sorge uno storico stabilimento che produce clincker e cemento e, attraverso la controllata Ital Real Estate, di diversi terreni.
Due anni fa la multinazionale aveva impugnato davanti al Tar un provvedimento dell’allora provincia Sud Sardegna che imponeva una serie di attività di carattere ambientale e scientifico per arrivare alla bonifica dei siti a rischio, un atto che ora il Tar definisce pienamente valido.
Un giudizio, quello amministrativo, che correva parallelo al processo penale, che in tribunale a Cagliari vede imputati per disastro ambientale gli ex vertici della Italcementi.























