Una nuova stagione è ripartita al Live Music Club di Trezzo sull’Adda. Si tratta della ventinovesima per la storica venue della provincia di Milano, che nella sua longeva carriera ha ospitato fra i più grandi nomi della scena live nazionale e internazionale, divenendo un vero e proprio punto di riferimento, fra i più conosciuti e apprezzati su tutto il territorio nazionale.
Da quasi trent’anni, Live Music Club è sinonimo di una programmazione musicale di qualità, tanto da essersi guadagnato l’appellativo di tempio della musica dal vivo. Tantissimi sono gli artisti, le band e i format che hanno calcato il celebre palco trezzese, divenuto per molti un vero e proprio trampolino di lancio verso l’olimpo dei grandi.
Il 10 marzo, saliranno sul palco gli HEAVEN SHALL BURN e il 27 maggio, THE ARISTOCRATS.
“Stiamo lavorando alla nuova stagione del Live Club – commenta il direttore Fulvio De Rosa, anche Vice Presidente di Assomusica – continueremo, come fatto in tutti questi anni, a puntare su una proposta di qualità, che sia ben bilanciata fra concerti e un’offerta più incentrata sulle serate. Siamo contenti di confermare appuntamenti, come quello con il Metalitalia Festival, nato proprio al Live Club ormai più di 10 anni fa. Abbiamo sempre voluto offrire un ambiente accogliente per il pubblico, ma anche per gli addetti ai lavori e siamo felici di vedere collaborazioni rinnovarsi e ripetersi con successo negli anni. Purtroppo, non è un periodo florido per le realtà come la nostra. I live club, luoghi deputati a offrire concerti di musica contemporanea dal vivo, stanno soffrendo a causa di una tendenza che negli ultimi anni, e maggiormente nel post-pandemia, sta portando sempre più gli artisti e le loro agenzie di booking, a programmare tour che snobbano le venue di medie-piccole dimensioni, approdando direttamente a spazi con capienze anche 8 volte più grandi, come i palazzetti. Se un tempo i live club erano percepiti e vissuti dagli artisti, specialmente del panorama nazionale, come trampolini di lancio, luoghi in cui farsi conoscere, incontrare i fan in una dimensione più intima, in cui costruire un rapporto più diretto anche con il pubblico, offrendo un evento anche economicamente più accessibile, adesso a questi luoghi sta via, via venendo a mancare quel riconoscimento di tappa obbligatoria al fine di costruire una carriera artistica in maniera graduale. Una tendenza che suscita un certo sconcerto e che purtroppo impatta con conseguenze devastanti sul settore, tant’è vero che sono decine i live club che ormai da anni hanno chiuso i battenti per sempre.






















