Sessanta denunce, oltre 4.000 reperti archeologici, paleontologici e d’antiquariato sequestrati insieme a 10 immobili, per un valore complessivo di circa 11 milioni di euro.
Sono i numeri di un anno di attività dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cagliari.
Gli specialisti dell’Arma, che hanno giurisdizione in tutta la Sardegna, hanno eseguito 758 controlli in aree archeologiche, 464 verifiche in aree tutelate da vincoli paesaggistici, 185 controlli in esercizi commerciali di settore, 33 sopralluoghi per l’accertamento dello stato di sicurezza dei musei e 1.807 controlli su beni culturali posti in vendita attraverso le varie piattaforme di commercio digitale.
Al termine delle attività sono scattate 60 denunce: 32 per danni al paesaggio, 24 per ricettazione, 11 per esportazione illecita di beni culturali e sei per danneggiamento.
Sequestrati 1.542 reperti archeologici (di cui 1061 numismatici); 2.070 reperti antiquariali, archivistici e librari; 838 paleontologici; 10 immobili in aree sottoposte a vincolo paesaggistico.
Tra le operazioni spicca ‘Sardegna violata’, svolta su tutto il territorio isolano nelle aree di fascia costiera vincolate che ha portato alla denuncia di 32 persone per reati legati alle violazioni paesaggistiche e il recupero di un importante dipinto del XVII secolo, messo in vendita a circa 40.000 euro da una casa d’aste tedesca, raffigurante la Presentazione di Maria al Tempio del pittore Claudio Ridolfi, trafugato nel 2009 da una parrocchia piemontese.























