Massima diffusione dei temi del referendum sulla riforma costituzionale sulla separazione delle carriere e nuovo Csm.
Con l’illustrazione delle ragioni del No in tutta la Sardegna, nelle piazze o con sportelli informativi
Riunione a Cagliari del “Comitato Giusto dire no”.
“L’ha detto anche il ministro Nordio: è una riforma che non serve a migliorare il funzionamento della giustizia – ha spiegato la presidente del Tribunale di Sorveglianza di Cagliari, Cristina Ornano, di Area Democratica per la Giustizia – non serve neanche per separare le carriere perché di fatto con la riforma Cartabia sono già separate.
Dal nostro punto di vista può mettere la magistratura sotto il controllo del governo di turno. E questo noi lo riteniamo un fatto molto pericoloso perché elimina o comunque riduce sensibilmente l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”.
Si entra nel dettaglio: “Ci sono quindi una serie di interventi che vanno a toccare il sistema costituzionale prosegue Ornano – quell’equilibrio che garantiva l’autonomia e l’indipendenza perché un pubblico ministero slegato dalla giurisdizione è un pubblico ministero che sarà sempre più sotto il controllo dell’esecutivo. Sarà sempre di più un super poliziotto, con tutto il rispetto per la Polizia, sempre più slegato dalla funzione giurisdizionale, quindi dall’imparzialità della funzione, sempre più parte e quindi sempre più attento ai risultati da conseguire. E questo rappresenta un grande vulnus per l’esercizio imparziale, autonoma e indipendente della funzione”.
E allora via al comitato: “Noi vorremmo fare quello che finora riteniamo che non si sia fatto – osserva ancora Ornano -.
Si è fatta tanta propaganda, si sono dette anche tante cose non vere sulla riforma e sulle sue vere finalità, anche con un attacco costante di delegittimazione della magistratura e delle sentenze, delle pronunce della magistratura. Noi vorremmo informare i cittadini, renderli consapevoli del contenuto della riforma. Vogliamo farlo mettendo a disposizione le nostre conoscenze tecniche. Ci tengo a dire che questo è un comitato che non è costituito soltanto dalla magistratura, ma vede la presenza anche nel coordinamento di avvocati, di professori universitari di diritto e di tanti cittadini che stanno aderendo, proprio perché si tratta di una riforma che non è un affare privato della magistratura, è una riforma che investe i cittadini, i loro diritti e le loro garanzie. Saremo presenti in tante piazze, parleremo con tutti, cercheremo anche di aprire degli sportelli informativi. Perché è importante che quando i cittadini andranno a votare sappiano per che cosa si va a votare e quali sono le conseguenze di quella riforma”.
























