“Il 30 giugno un container di munizioni proveniente dalla Repubblica Ceca e diretto a Israele è transitato dal porto di Ravenna, senza autorizzazione Uama.
Ad agosto altri due carichi militari per Israele da Serbia e Romania, hanno fatto scalo prima a Venezia poi a Ravenna. Questi sono solo i transiti scoperti da inchieste giornalistiche.
Ma chissà quanti altri container di armi saranno transitati nelle navi Zim che fanno la spola Venezia Ravenna Haifa due volte al mese.
Le Dogane (dipendenti dal ministero Economia e Finanze) hanno ammesso il transito di armi verso Israele ma si celano dietro “correttezze procedurali” (in realtà violano la legge 185/90 e stiamo facendo un esposto).
È la nuova banalità del male. La burocrazia dello sterminio.
Ma come può essere ‘corretto’ armare degli assassini?
Come può essere ‘procedura’ inviare munizioni a chi perpetra un genocidio?
Il porto di Ravenna non è solo snodo di traffici di armi dirette a Israele, ma è anche partner di Undersec, progetto europeo che vede tra i partner più importanti gli israeliani: il ministero della difesa di Israele, accusato di crimini contro l’umanità, l’azienda Rafael che arma i genocidi, e l’università di Tel Aviv che nelle sue facoltà crea sensori e tecnologie per contribuire al massacro.
Undersec non è un progetto civile, le tecnologie che ne usciranno saranno usate dai comandi Nato e Frontex. Una delle tecnologie è di Rafael, un modem subacqueo in dotazione alle unità speciali dell’Idf, le stesse che hanno attaccato le navi umanitarie e i pescherecci palestinesi. E saranno gli stessi a minacciare la Sumud Global Flotilla. Bisogna bloccare tutto”, affermano in una nota sui social i promotori della manifestazione in programma il 16 settembre alle ore 17.30 con ritrovo nella Darsena dietro la stazione ferroviaria.























