In Serbia sporadici incidenti e tafferugli tra manifestanti e polizia si sono registrati la notte scorsa a margine dei numerosi blocchi stradali attuati dagli studenti in agitazione che chiedono elezioni anticipate e il rilascio dei loro colleghi arrestati in precedenti proteste.
Come ha riferito il ministero dell’interno, oltre 800 persone sono state identificate, e 18 fermate e condotte in commissariato per essere interrogate.
Gli episodi più significativi sono avvenuti a Belgrado, Novi Sad e Uzice, con manifestanti fermati per disturbo della quiete pubblica e violazione delle norme sulla libera circolazione e libertà di movimento.
Ieri il ministro dell’interno Ivica Dacic aveva invitato a porre fine ai blocchi stradali, sottolineando che essi non costituiscono una protesta pacifica ma una evidente violazione delle leggi vigenti e un reato penale, con conseguenti sanzioni e pesanti misure punitive per i responsabili.
La protesta tuttavia non si ferma, e nuove azioni di blocchi stradali sono in programma anche oggi a Belgrado e in altre città del Paese.





















