Prima un lampo nel cielo poi lo schianto.
Un jet privato che trasportava una delegazione militare libica, con il capo di stato maggiore dell’esercito di Tripoli, Mohammed Ali Ahmed Al-Haddad, ha perso il contatto radio poco dopo il decollo dalla capitale turca Ankara per poi precipitare su una collina a poche decine di chilometri. A bordo del velivolo diretto a Tripoli in Libia, viaggiavano altre quattro persone oltre al generale.
Ad annunciare la tragedia è stato il ministro dell’Interno turco Ali Yerlikaya, che in precedenza aveva allertato della perdita del contatto radar con il Falcon esattamente 42 minuti dopo il decollo, avvenuto alle 20.10 ora locale.
“I resti dell’aereo decollato dall’aeroporto di Ankara Esenboga sono stati rinvenuti dalla nostra Gendarmeria due chilometri a sud del villaggio di Kesikkavak, nel distretto di Haymana”, ha confermato il ministro Yerlikaya. Alle ricerche hanno partecipato gendarmeria, forze armate e diverse squadre di soccorso dei ministeri dei Trasporti e dell’Interno. Il premier libico del governo di Tripoli, Abdul Hamid Dbeibah, ha poi confermato che il capo di stato maggiore è morto in un “incidente” aereo mentre stava tornando da Ankara.
Prima del disastro, il Falcon aveva inviato una richiesta di un atterraggio di emergenza mentre sorvolava il distretto di Haymana ad Ankara. Poi i contatti si sono persi, fino allo schianto e al ritrovamento dei rottami.






















