Queste le parole di Fabio Pisacane, allenatore del Cagliari, all’antivigilia di Cagliari-Pisa in programma domenica alle 12.30 all’Unipol Domus.
Il tecnico rossoblù ha incontrato i media nella sala stampa del Crai Sport Center di Assemini, coronata dal brindisi natalizio con la stampa sarda per i tradizionali auguri in occasione dell’ultima conferenza stampa della vigilia dell’anno solare.
“Le partite come quella contro il Pisa sono tutte finali, sono scontri di cui bisogna capire l’importanza. Abbiamo lavorato bene. Borrelli ha preso una distorsione a Bergamo e già a fine primo tempo era quasi out. Andiamo avanti insieme allo staff medico, stiamo capendo se possiamo averlo a disposizione o meno. Oggi ha fatto un po’ di corsa, vediamo se riuscirà a essere della gara, non posso sbilanciarmi più del dovuto. Il sostituto? Pavoletti lo sostituisce per caratteristiche, poi abbiamo Kilicsoy ed Esposito che possono fare quel ruolo di terminale centrale. Non mi piace però guardare alle assenze, anche per questa partita ho un ventaglio da sfogliare e non dobbiamo avere alibi pensando a chi non dovesse farcela”.
“La partita di Napoli, affrontata in un periodo in cui non si vinceva da mesi, ci ha visto uscire indenni e con belle risposte. La squadra in questo periodo ha dato note liete confortanti, i ragazzi non si sono mai abbattuti. L’ultimo periodo ha lasciato spunti positivi, dopodomani vedremo dove ci ha portato il nostro lavoro. La partita contro il Pisa, per una squadra come la nostra, deve farci tirare fuori caratteristiche che puoi solo avere innate, non si inseriscono da fuori o con l’allenamento”.
“L’obiettivo è fare la partita e interpretarla nel migliore dei modi. Penso che potremmo andare più su un attacco diretto e meno costruito dal basso, fare la partita non vuol dire per forza dover fare trenta passaggi nella propria metà campo, ma anche e soprattutto ricercare una verticalità su cui lavoriamo da luglio e che va costruita nel tempo aumentando la velocità di pensiero. Mi auguro che la squadra capisca l’importanza della gara, ma non ho dubbi. Mina? Da venerdì scorso ha iniziato a lavorare in personalizzato, ieri ha lavorato con la squadra quasi per tutto l’allenamento. Conosciamo la sua situazione clinica, è un giocatore importante e ha 7-8 giorni in più di gestione graduale. Oggi Mina è in condizioni migliori rispetto al passato, conosciamo la sua situazione e come ogni individuo ha le sue prerogative e caratteristiche cliniche da gestire”.
“Tempo e pazienza per vincere sono finiti, l’obiettivo sono i tre punti, non ci nascondiamo. In questo momento servono poche chiacchiere, dobbiamo continuare sulla scia tracciata. Ho una squadra matura, ragazzi svegli e volenterosi, conoscono l’importanza della gara. Ho lavorato come sempre, senza caricare troppo la squadra ma tenendo comunque alta la soglia di attenzione. Faccio fatica a immaginare che non si dia valore a questa partita, non c’è bisogno di girarci attorno”.
“Questo è il campionato più difficile degli ultimi dieci anni, non dobbiamo pensare che il Pisa si sia già arreso. È una squadra con qualità, di valore, ma come tutte ha anche i suoi punti deboli che dovremo essere bravi a sfruttare, sono partiti con qualche difficoltà normale per una neopromossa, hanno ottenuti risultati importanti anche contro pronostico e significa che le qualità ci sono, quindi massima attenzione e voglia di mettere in campo i frutti del lavoro di questi mesi e degli ultimi giorni in particolare”.
“Può dare leadership, palleggio e tiro da fuori. Nell’ultimo periodo si è fermato e questo ci è dispiaciuto molto perché a centrocampo abbiamo la coperta corta. Mi auguro di potergli dare un po’ più di spazio, è stato grande nell’atteggiamento ogni giorno e lo ringrazio”.
“Nella mia prima conferenza dissi che la paura è un sentimento con cui convivere. In questi primi sei mesi ho cercato di fare meno danni possibili. Ascolto tutti, mi confronto con tutti, ho colleghi che stimo e che mi stimano. Sono fortunato: non pensavo che dopo un periodo di astinenza da vittorie potessi avere il supporto della gente come si è visto. Questo mi lega ancora di più a questi colori e a questa tifoseria, non li voglio deludere, penso sempre a come fare per renderli orgogliosi. Ce la sto mettendo tutta e ho bisogno del supporto di tutti, da solo non vado da nessuna parte. La vita mi ha messo davanti a certe sfide e questa è una di quelle che sono felice di affrontare, a differenza di altre che hanno comportato dolore e sofferenza”.
“Da tutti si può sempre prendere qualcosa di positivo e che sia da insegnamento. Il Pisa ci insegna che certe partite si preparano da sole e non c’è bisogno di troppe parole, ma di scavare dentro ognuno di noi per trovare energie e qualità che non si allenano, o si hanno o non si hanno. Quando parlo di finali parlo proprio di questo: la difficoltà non è dimostrare qualcosa davanti a chi sta sopra di noi come valori e classifica, ma davanti a chi è al nostro livello. Nel calcio contano i punti e noi abbiamo portato a casa qualche complimento, spesso, ma con meno punti di quanto meritato. Il Pisa insegna che sono proprio queste le partite dove puoi farti male e che contano più di altre”.
“Gianluca mi stupisce ogni giorno, soprattutto per il carattere. È un ragazzo che non ha bisogno di presentazioni, ha raggiunto una buona condizione e potrebbe stavolta andare in campo dal primo minuto. Per Gennaro valutiamo con lo staff medico, non escludo un recupero lampo, oggi non posso né voglio dire che non sarà della partita, valutiamo con attenzione la sua situazione avendo già avuto in passato un infortunio di questo tipo”.





















