L’Agcom ha adottato il ‘Codice di Condotta influencer’. Lo rende noto sui social Massimiliano Capitanio, commissario Agcom. Obiettivo, spiega, dare regole semplici e direttamente applicabili ai content creator a tutela della loro professione e degli utenti. Grazie al contributo di tutte le parti in gioco tra cui associazioni di categoria e dei consumatori, rappresentanti del comparto pubblicitario e professionisti del settore, sono stati fissati alcuni elementi salienti. Il Codice si applica agli influencer “rilevanti”, ossia quelli che raggiungono 500mila follower o un milione di visualizzazioni. Questi professionisti sono assimilabili alle emittenti tv e quindi titolari di piena responsabilità editoriale. Per questi professionisti è istituito un elenco ufficiale Agcom a cui iscriversi entro sei mesi dalla pubblicazione del Codice.
Le regole che gli Influencer devono seguire nella pubblicazione dei propri contenuti riguardano: la correttezza e imparzialità dell’informazione, il rispetto della dignità umana, il contrasto ai discorsi d’odio, la tutela dei minori e del diritto d’autore, la trasparenza delle comunicazioni commerciali con un rimando diretto al “Digital Chart”, il Regolamento di autodisciplina promosso dallo IAP. Il mancato rispetto delle regole indicate nel Codice comporta sanzioni fino a 250.000 euro che possono arrivare 600.000 nel caso venga meno la tutela dei minori. Si tratta, dice ancora, di una tappa decisiva nella costruzione di un nuovo equilibrio tra libertà d’espressione, diritti degli utenti e responsabilità dei creator digitali: l’influencer marketing entra nella maturità.
Via libera dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni al Codice di condotta per gli influencer. “Bene, finalmente un passo avanti importante. È passato un secolo da quando abbiamo denunciato il problema dell’influencer marketing nei social media e la mancanza di trasparenza di quelle comunicazioni commerciali, ottenendo nel luglio del 2017 l’emanazione da parte dell’Antitrust delle prime linee guida e poi le prime chiusure di procedimento con impegni, eppure il fenomeno ancora dilaga. Ora speriamo che questo Codice di condotta, che prevede anche multe, possa impedire la pubblicità occulta, sanzionando chi non rende chiaramente riconoscibile la finalità promozionale” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Abbiamo partecipato alla stesura di questo Codice, fornendo le nostre osservazioni. Purtroppo, non tutte le nostre proposte sono state accolte. Ad esempio, chiedevamo che per le infrazioni più gravi non vi fosse un’esenzione per gli influencer non rilevanti, dato che anche se operano in maniera meno continuativa e strutturata, dovrebbero comunque sempre fare un’informazione corretta e trasparente. Non parliamo poi di chi pubblicizza il gioco d’azzardo o prodotti come i riscaldatori di tabacco. In ogni caso, si è sempre in tempo a dare un ulteriore giro di vite rispetto a questo primo step” conclude Dona.






















