Paolo Nori rivela al pubblico, con il fascino della narrazione dal vivo, la potenza, l’inquietudine e la profondità psicologica di un capolavoro assoluto della letteratura di tutti i tempi. Lo fa con lo spettacolo-monologo “Paolo Nori racconta Delitto e Castigo di Dostoevskji”, che sta riscuotendo un grande successo nei teatri italiani e che ora arriva a Sassari in anteprima regionale sarda l’11 gennaio, alle 21 al Teatro Civico (prevendite su Box Office Sardegna). Si apre così, nel segno del grande scrittore russo e con la straordinaria capacità affabulatoria del romanziere, traduttore e saggista di Parma, tra i massimi esperti italiani di letteratura russa e di Dostoevskij, l’edizione 2026 della rassegna di arti sceniche generAzioni, organizzata da Meridiano Zero con il contributo della Fondazione di Sardegna, della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Sassari.
Quello con Nori sarà il primo di una serie di appuntamenti della rassegna che fino al mese di maggio porterà tra il Civico, lo Spazio Bunker e S’Ala Spazio per artist* autori e spettacoli capaci di raccontare il mondo e la società con uno sguardo innovativo, sperimentale, lontano dalle formule stereotipate del teatro tradizionale.
«È il primo romanzo che ho letto» racconta Paolo Nori, a proposito della sua folgorazione per “Delitto e catigo” e per il suo autore. «Avevo quindici anni e, mentre lo leggevo, ho avuto l’impressione che quel romanzo lì, pubblicato 118 anni prima a tremila chilometri di distanza da dov’ero io, avesse aperto dentro di me una ferita che non avrebbe smesso tanto presto di sanguinare». Non a caso, a quella folgorazione giovanile, Nori ha dedicato molti anni dopo, nel 2021, il libro “Sanguina ancora”, in cui ricostruisce gli eventi capitali della vita di Dostoevskij: ingegnere senza vocazione, genio precoce della letteratura, aspirante rivoluzionario, confinato in Siberia, cittadino perplesso della “città più astratta e premeditata del globo terracqueo”, giocatore incapace e disperato, marito innamorato, padre incredulo uomo malato, confuso, contraddittorio, disperato, simile a tutti noi.
Come racconta Paolo Nori nello spettacolo, “Delitto e castigo” è il romanzo più famoso di Dostoevskij, quello con il quale riconquista la celebrità dopo la condanna a morte, poi commutata nei lavori forzati e la deportazione in Siberia. Ed è forse, prosegue, il suo primo romanzo «nel quale i personaggi più interessanti sono i personaggi negativi, un omicida, Rodion Raskol’nikov, un molestatore, Arkadij Svidrigajlov, una prostituta, Sonja Marmeladova».
Paolo Nori (Parma, 1963) è laureato in letteratura russa, ha pubblicato romanzi e saggi, tra i quali Bassotuba non c’è (1999), Si chiama Francesca, Questo romanzo (2002), Noi la farem vendetta (2006), I malcontenti (2010), I russi sono matti (2019), Che dispiacere (2020), Sanguina ancora (2021), Chiudo la porta e urlo (2024). Ha tradotto e curato opere, tra gli altri, di Puškin, Gogol’, Lermontov, Turgenev, Tolstoj, Čechov, Dostoevskij, Bulgakov, Chlebnikov, Charms.























