La riforma della Sanità in discussione in Consiglio regionale non piace al Nursing Up che denuncia “un sistema che schiaccia i professionisti sanitari e abbandona i cittadini”.
Lo fa con un presidio davanti al palazzo della Regione in viale Trento a Cagliari dove ha esposto diversi cartelli e bandiere per chiedere interventi su alcuni punti prioritari.
“Questa proposta di riforma non prevede nessuna reale condizione di benessere e di miglioramento per la drammatica situazione che stanno vivendo i cittadini sardi che non hanno più risposte per le principali cure e gli stessi operatori – dice all’ANSA il segretario regionale Sergio Murracino – Intanto la riforma deve prevedere dei provvedimenti che danno nell’immediato una risposta alle condizioni più drammatiche e poi deve essere una riforma che abbia una prospettiva negli anni e che risponda all’esigenza e ai bisogni dei cittadini della Sardegna.
Chiaramente la riforma deve essere condivisa dai professionisti, deve essere condivisa dalle parti sociali e deve essere condivisa dall’intero mondo politico regionale perché siamo stanchi di vedere passaggi di politica dal centro-destra al centro-sinistra che non fanno altro che nel susseguirsi e andare a demolire quello che hanno costruito gli altri”.
Secondo La Sardegna ha bisogno di un progetto a lungo termine ma nell’immediato occorre rivedere le dotazioni organiche degli ospedali “tenendo conto di quello che realmente fanno adesso gli ospedali. Abbiamo degli ospedali che stanno rispondendo a gran parte del territorio e necessitano di una una dotazione organica diversa da quella attuale: mancano tanti operatori sociosanitari e infermieri e quelli che ci sono, alla prima occasione, fuggono dalla Sardegna”.
“Il sistema sanitario sardo è al limite e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: pronto soccorso sovraffollati, reparti in crisi, tempi di attesa insostenibili per visite ed esami”, conclude il sindacato.























