Francesca Albanese é una funzionaria italiana, specializzata in Diritto Internazionale, dal 1 maggio 2022 é relatrice speciale dell’ONU per i territori palestinesi occupati da Israele.
“E’ stata una delle prime a denunciare il rischio di una drammatica accelerazione della pulizia etnica a Gaza, all’indomani del 7 ottobre 2023 e per evitare il dramma in atto aveva chiesto un cessate il fuoco immediato. Il rapporto da lei pubblicato nell’ottobre 2024 dal nome esplicito “Anatomia di un genocidio”, inchioda lo stato di Israele alle sue responsabilità ed evidenzia l’inazione o peggio ancora la complicità della cosiddetta Comunità Internazionale, in particolare Usa ed Europa che hanno di fatto fiancheggiato l’azione criminale del governo Netanyahu.
In un successivo rapporto scritto per l’Onu, intitolato “Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio”, Francesca Albanese ha indicato 45 aziende private occidentali che sosterrebbero direttamente o indirettamente l’esercito israeliano e l’occupazione dei territori, si tratta di aziende operati in diversi settori, dalla tecnologia all’edilizia, dalla logistica all’energia.
A causa di questo impegno, l’amministrazione Trump ha addirittura annunciato l’applicazione di sanzioni verso Francesca Albanese, colpevole evidentemente di svolgere il suo lavoro con coscienza ed amore per la Verità, qualità considerate come ostili dallo staff del presidente, l’Onu ha reagito prontamente, difendendo l’operato del suo funzionario e respingendo le solite strumentali accuse di antisemitismo con cui si cercano di coprire i crimini del governo israeliano.
Purtroppo le istituzioni ed il governo italiano sono rimasti in silenzio, dimostrando una volta di più che il servilismo nei confronti degli Usa é il principale criterio che guida le scelte di chi si dichiara sovranista e patriota ma che evidentemente non ritiene opportuno difendere una cittadina italiana che non gira lo sguardo e non abbassa la testa davanti ad una tragedia come quella che si sta consumando a Gaza, tragedia che é l’ultimo atto di un regime di oppressione coloniale che dura ormai da quasi 80 anni.
Martedì 15 alle ore 20:30 faremo un breve sit in per dimostrare la nostra solidarietà a Francesca Albanese, avremo anche il piacere di ascoltare un intervento di Moni Ovadia, in collegamento telefonico, il ritrovo é in Corso Canalgrande angolo Via Gallucci, i cittadini modenesi sono invitati a partecipare”, afferma il Coordinamento Modenese contro la Guerra
























