Ancora niente stabilizzazione.
E allora riparte la mobilitazione: in marcia questa mattina dall’assessorato regionale alla Sanità sino al consiglio regionale.
Di nuovo in campo i circa 130 operatori socio sanitari che per circa sei mesi hanno protestato con una postazione fissa in via Roma, proprio davanti alla Sanità.
“Nel nord Sardegna si è proceduto regolarmente alle assunzioni – ha spiegato in un intervento al megafono sotto i portici Desiderio Mallus, portavoce degli oss – mentre nel sud Sardegna molte aziende non hanno proceduto allo stesso modo.
Chiediamo lo scorrimento delle graduatorie: non esistono oss di serie A o B, la pandemia era uguale per tutti e durante il Covis gli operatori socio sanitari erano considerati degli eroi”.
Emblematico lo striscione steso sul pavimento sotto i portici: “Formati e abbandonati”.
A fine mattinata la possibile svolta. Una delegazione è stata ricevuta dalla presidente della Regione Alessandra Todde e dall’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi: “Ci hanno spiegato – ha detto Mallus all’ANSA – che non si sono dimenticati di noi, ma che sono in corso le operazioni necessarie per la stabilizzazione anche sulla base della riorganizzazione della Sanità in Sardegna.
Abbiamo descritto le nuove situazioni che si stanno verificando e loro hanno ascoltato e preso atto. Ci hanno dato appuntamento il prossimo 30 luglio”. Protesta per il momento sospesa, in attesa dei prossimi segnali della Regione.
























