“Se mi dici che sono un nazista io mi appello all’articolo 595 del codice penale, ma se sono io a darti del nazista è tutto lecito.”
È quello che è successo questi giorni. Il signor Oles Horodetskyy , iscritto a Europa radicale, “combattente” nonviolento a sostegno della causa della libertà, della democrazia e dello stato di diritto (come viene definito dai suoi accoliti), Presidente dell’Associazione Cristiani ucraini in Italia (associazione misteriosa di cui non si sa nulla), vivamente contrariato dall’articolo de Il Fatto Quotidiano annuncia di voler avviare un’azione legale contro Marco Travaglio, dimenticandosi che pochi minuti prima aveva pubblicato un post in cui accusava il direttore di Report Sardegna 24 di essere un nazista putiniano solo perché racconta la guerra in Russia iniziata nel 2014 in Donbass quando i nazisti ucraini iniziarono ad ammazzare i civili di porta in porta.
In altre parole, è lecito dare del nazista a me senza poter dimostrare nulla ma non a Oles Horodetskyy, con tanto di prove.
Nella polemica che ha visto in questi ultime settimane una forte opposizione all’organizzazione del Festival letterario Neanche gli Dei in prima linea abbiamo trovato più volte Oles Horodetskyy, il quale da presidente dell’associazione dei cattolici ucraini in Italia, associazione di cui si sa ben poco e forse non si saprà mai nulla, ha attaccato il festival solo perché ho presentato il mio libro.
Oles Horodetskyy, come nello stile ucraino, minaccia e insulta i giornalisti che non la pensano come loro, il tutto farcito da insulti dei suoi 15 seguaci che blaterano frasi d’odio sul suo post.
Il mio intervento al Festival è avvenuto nella giornata del 28 luglio. Proprio il giorno dopo Il Fatto Quotidiano ha pubblicato un articolo proprio su Oles Horodetskyy accusandolo dei suoi legami con i movimenti nazisti ucraini.
Di tutta risposta Oles Horodetskyy ha deciso di voler querelare Marco Travaglio, appellandosi a una presunta diffamazione che avrebbe subito nell’articolo di giornale.
Ecco il solito doppiopesismo di chi si sente sempre dalla parte della ragione in quanto ucraino, mentre chi ha una visione diversa e alternativa può subire ogni diffamazione.
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di Simone Spiga

























