L’intero complesso statutario di Mont’e Prama a Cabras entro 2025

“Entro la fine del 2025 vogliamo riportare a Cabras l’intero complesso statuario di Mont’e Prama.

Non è solo un auspicio: ci sono atti concreti del Ministero che vanno in questa direzione”.

Così il presidente della Fondazione Anthony Muroni, in occasione della tappa a Cabras del Festival dell’Archeologia, con un focus sul valore delle mostre per la divulgazione delle scoperte in campo archeologico.

“Trovarci qui con due cantieri attivi, tre a Tharros, altri già conclusi e progetti internazionali in corso, ci ricorda quanta strada abbiamo fatto – ha sottolineato Muroni – Quattro anni fa non avremmo mai immaginato di raggiungere risultati così significativi in breve tempo.

Oggi raccogliamo i frutti di un lavoro appassionato e condiviso, grazie alle istituzioni, agli enti e soprattutto al personale della Fondazione”.

“A Cabras – ha aggiunto il sindaco Andrea Abis – il progetto di promozione del complesso statuario di Mont’e Prama è diventato un laboratorio permanente. È un percorso appassionante, costruito giorno dopo giorno, con persone che hanno dato il massimo nel proprio ruolo. Il motto ‘Un viaggio lungo tremila anni’ non è retorica, ma una realtà quotidiana”.

Nel corso dei due panel hanno preso la parola alcuni dei più importanti curatori europei che hanno raccontato delle grandi mostre internazionali della Fondazione Mont’e Prama, prima tappa assoluta in Germania, di cui ha parlato Manfred Nawroth del Neues Museum di Berlino.

Natalia Demina, del Museo Ermitage di San Pietroburgo, ha descritto l’esperienza russa dei Giganti come una sfida emozionante. E poi Paolo Giulierini, già direttore del Museo Archeologico nazionale di Napoli, che ha ricordato la forte carica emotiva della mostra partenopea e Carme Rovira Hortalà, del Museo d’Archeologia della Catalogna, con un focus sulla mostra di Barcellona, ancora in corso: “Volevamo assolutamente portare i Giganti da noi dopo averli visti a Napoli”.

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