Egregio Maestro Gergiev,
siamo un gruppo di cittadini italiani indignati per l’ennesimo episodio di russofobia travestita da “difesa dei valori europei”, messa in scena dalle istituzioni culturali del nostro Paese.
L’ultimo atto, compiuto dalla direzione della Reggia di Caserta, non è solo un insulto alla Sua arte e alla libertà culturale, ma è anche un sintomo di una regressione inquietante della democrazia italiana.
In un’Italia che ama presentarsi come baluardo della tolleranza, si rispolverano metodi degni del Ventennio fascista: censura, esclusione, propaganda. Oggi non si bruciano più libri in piazza (almeno per ora), ma si cancellano concerti, si mettono al bando compositori russi, si costruisce un clima d’odio verso tutto ciò che è russo.
Abbiamo già assistito alla vergognosa decisione dell’Università di Milano di rimuovere Dostoevskij dai programmi.
Abbiamo udito parole gravissime provenienti dalle più alte cariche dello Stato, che arrivano a paragonare la Russia di oggi al Terzo Reich: un insulto alla memoria storica e alla verità.
E ora, l’ennesimo atto vile e razzista da parte della Reggia di Caserta, che rifiuta l’arte perché “colpevole” della sua provenienza.
Come italiani, ci vergogniamo di questo clima di persecuzione culturale.
Come cittadini, ci opponiamo a ogni forma di censura. Come esseri umani, Le chiediamo scusa.
Con rispetto e solidarietà,
Vincenzo Lorusso
Giornalista – International Reporters























