La Sardegna è una regione che arranca, con un tasso di crescita irrisorio, una marcata arretratezza digitale, interscambi commerciali in calo, sviluppo demografico negativo, scolarizzazione e formazione al di sotto delle medie nazionali.
La regione resta aggrappata all’aumento dei flussi turistici, uno dei pochi segnali positivi nell’analisti economica e sociale dell’isola con i dati del 2024 raccolti e analizzati dalla Camera di commercio di Sassari.
Dati pubblicati nel volume “La Sardegna che conta”, realizzato da Francesco Piredda e Gianmario Serra, con la supervisione di Pietro Esposito, il coordinamento di Monica Cugia e il patrocinio della Camera di commercio di Nuoro.
Si parte dalla dinamica delle 142.673 imprese attive: nel 2024 la Sardegna cresce meno della media nazionale (0,24% contro 0,62%), registrando il tasso più basso del decennio. Spiccano il nord Sardegna con +1,38% e Nuoro +0,50%, mentre Cagliari (-0,43%) e Oristano (-1,39%) perdono imprese. Turismo e servizi crescono, ma commercio, industria e agricoltura restano in crisi.
Per quanto riguarda l’innovazione e il digitale, la Sardegna migliora sulla copertura internet, che raggiunge il 59% delle famiglie (media italiana 70,7%), ma resta penultima in Italia.
Solo il 13,2% delle pmi vende online, e le startup innovative crescono leggermente (151), ma la regione è 16/a in Italia.
Il dato dell’export resta negativo (6,75 mld di euro con -0,9%), con il crollo del comparto agricolo (-30,1%).
Fra le poche note positive dell’analisi della Camera di commercio ci sono i dati sull’occupazione e sul turismo. Nel 2024 gli occupati in Sardegna raggiungono quota 592mila, con un aumento del +2,6% rispetto al 2023. Le donne rappresentano il 43% dei lavoratori, mentre i diplomati crescono di 9 mila unità, e i laureati di 3 mila.
Il turismo si conferma l’ancora di salvezza dell’economia regionale: nel 2024 la Sardegna ha registrato quasi 4,5 milioni di arrivi, generando oltre 18,9 milioni di presenze nelle strutture ricettive, con una permanenza media di 4,26 giorni.
L’incremento degli arrivi rispetto al 2023 è stato del 13,8%. A contribuire a questi numeri record sono stati per il 53% i turisti stranieri (presenze + 23,1%) e per il 47% gli italiani (+8,4%), scrive l’Ansa.





















