Dopo i saggi “L’unica persona nera nella stanza” e “Corpi che contano” (entrambi pubblicati da 66thand2nd), Nadeesha Uyangoda esordisce in narrativa con “Acqua sporca” (Einaudi), un romanzo che affronta questioni di grande rilevanza sociale quali, tra gli altri, povertà, guerra, immigrazione, identità e senso di appartenenza attraverso il racconto delle dinamiche familiari in cui si incastonano le scelte e le aspirazioni di Neela e Ayesha, rispettivamente madre e figlia residenti in Italia, e di Himali e Pavitra, le sorelle di Neela rimaste in Sri Lanka, luogo in cui la stessa Neela decide di tornare dopo trent’anni vissuti a Milano.
Uyangoda presenterà l’opera martedì 14 e giovedì 16 ottobre rispettivamente alla Fondazione Siotto di Cagliari con Mamadou Mbengue e al Padiglione Tavolara di Sassari con Gemma Maurizi. Entrambi gli appuntamenti si terranno alle 19.
Gli eventi sono realizzati con il sostegno del Comune di Cagliari, il patrocinio del Comune di Sassari, e in collaborazione con la Fondazione Siotto, il Padiglione Tavolara, la casa editrice Einaudi, le librerie Miele Amaro di Cagliari e Koinè Ubik di Sassari, Florgarden e i Centri odontoiatrici Massaiu.
L’autrice. Nata in Sri Lanka, Nadeesha Uyangoda vive in Brianza da quando aveva sei anni. Attivista per i diritti umani e podcaster, il cui lavoro si concentra su migrazione e identità, è conduttrice del podcast “Sulla razza”. I suoi lavori sono stati pubblicati da Al Jazeera English, Not, Rivista Studio, The Telegraph, Vice Italia, openDemocracy. In Italia ha pubblicato, con 66than2nd, “L’unica persona nera nella stanza” (2021) e “Corpi che contano” (2024).
Il libro. Dopo trent’anni trascorsi in Italia, Neela ha deciso di tornare in Sri Lanka. Come l’attrazione gravitazionale della Luna, questa scelta genera maree che si ritirano dalle coste della sua famiglia, scoprendo ansie radicate nelle menti e spiriti ancestrali imprigionati nei corpi. Sull’isola, sua sorella Himali cresce una figlia sul modello di un ideale politico, con un marito fantasma, ex militante comunista immigrato senza documenti in Europa. Pavitra, la sorella piú piccola, alle spalle un matrimonio insapore, si aggira come uno spettro in un appartamento non suo, soffrendo la povertà che l’ha costretta a dare in pegno l’unica ricchezza che possedeva. Ayesha, la figlia di Neela, vive a Milano una vita sgretolata, precaria, senza mai riuscire a «trovare né la soddisfazione morale né la compensazione economica». Una storia famigliare ambientata tra il presente e il passato, tra due spazi geografici che sradicano e frammentano, tra un Paese in cui è difficile provare a realizzare i propri sogni e uno in cui la magia e il mito pervadono ancora ogni cosa.






















