Le cure fisiche possono bastare quando si parla di malati oncologici? Secondo la psicoterapeuta Luciana Murru è essenziale supportare la medicina con solidarietà, accoglienza, occasioni di crescita personale. Ne parla nel suo saggio “L’altra metà della cura” (Marcos y Marcos), dove oltre alla sua personale testimonianza racconta la nascita della psiconcologia in Italia.
L’autrice presenterà l’opera a Sassari e Cagliari in due appuntamenti organizzati nell’ambito del festival Éntula. Il primo incontro si terrà martedì 26 agosto, alle 20, al Padiglione Tavolara. Al suo fianco ci sarà Eleonora Piredda.
L’appuntamento di Cagliari sarà invece nella sala conferenze dell’ospedale Businco alle 18. Con Murru converserà Dolores Palmas.
Gli incontri sono realizzati da Lìberos nell’ambito del festival Éntula con il sostegno del Comune di Cagliari, il patrocinio del Comune di Sassari, e in collaborazione con l’associazione di oncologia “Mariangela Pinna” ODV, la casa editrice Marcos y Marcos, il Gruppo Abbracciamo un sogno, le librerie Ubik Miele Amaro di Cagliari e Koinè di Sassari, i Centri odontoiatrici Massaiu, Florgarden e Zarcle.
Nata in provincia di Oristano, Luciana Murru inizia a lavorare, giovanissima, come infermiera professionale all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Lì, nelle notti in corsia, ascoltando storie di coraggio e sconforto, sente con chiarezza che non si può curare il corpo come se fosse separato dalla mente. Si laurea in psicologia, si specializza in psicoterapia e assorbe ogni pratica clinica – dalla logoterapia alla touch therapy – che le permettono, insieme alla potenza della sua indole solare, di sostenere chi soffre e chi cura. Da più di quarant’anni organizza gruppi di sostegno, corsi per operatori sanitari e incontri individuali, sia presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, nel reparto di psicologia clinica che ha contribuito a fondare, sia presso varie associazioni.
Il libro. Una ragazza lascia giovanissima la Sardegna, approda a Milano e partecipa a un corso professionale per infermiere solamente perché vengono offerti vitto e alloggio. Il corso è organizzato dall’Istituto dei tumori: vi lavorerà per più di quarant’anni, prima come infermiera, poi come psicologa. Luciana Murru si dedica con passione crescente all’aspetto umano della malattia. Aiuta migliaia di persone a prenderla per il verso giusto, individuare ciò che più conta nella propria vita, averne quanta più cura possibile: affetti, comunità, bellezza, consapevolezza. Il contatto diretto e brutale con il limite aiuta a vivere con maggiore pienezza, certamente. Ma affrontarlo da soli è difficile: per questo è decisivo che le cure non siano solo fisiche. Ospedali, istituzioni e società civile debbono offrire solidarietà, accoglienza, occasioni di crescita individuale. Grazie al suo sguardo luminoso e a una testimonianza esemplare, “L’altra metà della cura” di Luciana Murru racconta la nascita della psiconcologia in Italia e offre uno strumento molto prezioso a tutti noi.





















