La Suprema Corte torna a bacchettare l’indiscriminato utilizzo dell’autovelox e la relativa notifica con una nuova ordinanza giurisprudenziale. Annullato per sempre il verbale del velox mobile perché è tardivo: il termine di novanta giorni per la notifica, infatti, decorre dal momento in cui è rilevata l’infrazione e non da quello successivo in cui è redatto il documento di accertamento.
È stata la Consulta a stabilire che l’inerzia della pubblica amministrazione non può gravare sul diritto di difesa del cittadino: nel caso del dispositivo azionato dalla polizia locale di Bari il momento in cui si può identificare il trasgressore coincide con il rilevamento dell’infrazione, mentre nel verbale non si spiega perché l’accertamento sia stato formalizzato in data successiva.
È quanto emerge dall’ordinanza 2184/2025 pubblicata il 7 dicembre 2025 dalla seconda sezione civile della Cassazione. Accolto il ricorso dell’automobilista multata: la Suprema corte decide nel merito cancellando la sanzione amministrativa e il taglio dei punti patente per eccesso di velocità. Per gli Ermellini, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, il motivo è fondato e, al riguardo, hanno ricordato che “Sbaglia il Tribunale di Bari, in funzione di giudice dell’appello, ad accogliere il gravame del Comune di Bari sul rilievo che il termine di 90 giorni decorrerebbe dall’attività accertativa e non da quando si è consumata la violazione, ritenendo peraltro “ragionevole” lo scarto di sette giorni dalla scadenza dei 90 giorni computati dall’accertamento; quando quest’ultimo è compiuto mediante apparecchi di rilevazione a distanza, il momento in cui l’amministrazione risulta in condizione di identificare il trasgressore coincide con quello della rilevazione stessa, in base all’articolo 1, comma 1-bis, lettera e) Cds: le operazioni di verifica delle rilevazioni da parte dello strumento sono insite nell’impiego perché si presuppone che l’amministrazione predisponga modalità immediate per il loro compimento. Insomma, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non basta premurarsi per fare multe a gogo se poi non si pensa effettivamente alla sicurezza stradale, alla certezza delle rilevazioni ed al rispetto del diritto di difesa dei presunti trasgressori.






















