Dopo la prima parte andata in scena a inizio settembre, il Karel Music Expo, organizzato a Cagliari dalla cooperativa Vox Day, riprende e completa il cammino della sua diciannovesima edizione con l’inedita “coda” autunnale del KME Grammy: un titolo che allude alla presenza, nelle bacheche dei suoi ospiti, di vari Grammy Awards, il prestigioso riconoscimento considerato come una sorta di Oscar della musica. E di Oscar veri e propri ben due spiccano nella collezione di allori raccolti dal protagonista del primo dei tre concerti in programma in questa tranche conclusiva del festival: il musicista e compositore argentino Gustavo Santaolalla, sul palco del Teatro Massimo domani sera (giovedì 23) dalle 21, cui seguiranno – domenica 26 al Bflat – Black’n’Blue feat. M.B. Gordy, una produzione originale del festival che riunisce musicisti americani e locali, e infine – il 10 novembre, sempre al Bflat – il mandolinista e cantautore statunitense Chris Thile.
Il trittico d’autunno del KME Grammy si apre dunque con un artista d’eccezione: il pluripremiato Gustavo Santaolalla, classe 1951, talento eclettico con una carriera che spazia dalla composizione di colonne sonore per il cinema alla produzione discografica. Il suo lungo e variegato percorso artistico inizia con la fondazione nel 1967 del gruppo Arco Iris, che ha avuto una grande influenza sul genere rock nacional. Lasciato il suo Paese nel 1978 a causa della dittatura militare, Santaolalla si è trasferito a Los Angeles, dove ha continuato a coltivare la sua visione musicale, per tornare poi in Argentina, negli anni ’80, contribuendo alla rinascita del movimento rock en español, producendo dischi per oltre cento artisti. La sua musica, caratterizzata da un approccio minimalista e profondamente emotivo, ha conquistato il mondo del cinema grazie all’album “Ronroco”, del 1998, che ha attirato l’attenzione di registi come Alejandro González Iñárritu. Da lì ha preso il via la sua prolifica attività di compositore di colonne sonore per film come “Amores perros” (2000), “21 Grams” (2003), “I diari della motocicletta” (2004), attività consacrata dai due Oscar consecutivi per le musiche di “Brokeback Mountain” (2005), diretto da Ang Lee, e “Babel”, per la regia di Alejandro González Iñarritu. Santaolalla ha ottenuto un ulteriore successo con la sua colonna sonora del videogioco The Last of Us nel 2013 e del suo sequel del 2020, e co-componendo le musiche per il suo adattamento televisivo del 2023.
La folta e prestigiosa serie di premi che, oltre ai due Oscar, costellano il suo percorso artistico – due Grammy Awards, diciannove Latin Grammy, due BAFTA (British Academy Film Awards) – certifica la popolarità e il grande apprezzamento di Gustavo Santaolalla, che domani sera (giovedì 23) proporrà in concerto pagine emblematiche della sua vasta produzione, con un focus sugli album “Ronroco” e “Camino” e qualche brano di “The Last of Us”. Il pubblico del Teatro Massimo lo vedrà alle prese con charango e ronroco, lo strumento a corde originario delle Ande che caratterizza il suo stile, affiancato sul palco da quattro musicisti: Nicolás Rainone (violoncello, chitarra baritona, ronroco e voce), Juan Luqui (chitarra, ronroco, charango e chitarra baritona), Barbarita Palacios (tastiere, bombo legüero, glockenspiel e percussioni) e Javier Casalla (violino, viola e charango).
Domenica (26 ottobre), per il suo secondo appuntamento, il KME Grammy si trasferisce al Bflat, il club in via del Pozzetto, dove è in programma (con inizio sempre alle 21) Black’n’Blue feat. M.B. Gordy, un progetto che riprende le coordinate principali della musica americana del ‘900, dai suoni rurali del blues alla contaminazione con il rock’n’roll di derivazione bianca: una produzione di Vox Day che riunisce musicisti provenienti da diversi contesti ed esperienze nella rilettura di classici transgenerazionali divenuti veri e propri standard di livello internazionale. Black’n’Blue vedrà riuniti sotto la sua insegna il batterista, compositore e produttore M.B. Gordy (Rita Coolidge, Frank Zappa, Green Day, Doobie Brothers), vincitore di un Grammy nel 2019 con l’ensemble Opium Moon per il miglior album New Age (con una seconda nomination nel 2022), il cantante Daryl Black e Mick Taras, il chitarrista cagliaritano trapiantato da più di trent’anni in California, dove ha costruito la sua carriera musicale, suonando per centinaia di dischi, film, programmi televisivi e in tournée e registrazioni con una grande varietà di artisti, tra cui, Neil Young, Motels, Little Feat, Gloria Estefan. A completare la formazione, insieme ai tre musicisti di casa negli States, i sardi Samuele Dessì alla chitarra e il pianista Salvatore Spano.
L’ultimo atto del Karel Music Expo è in programma il 10 novembre, sempre al BFlat (ore 21): il compito di accompagnare in archivio la diciannovesima edizione del festival spetterà a Chris Thile, acclamato mandolinista, cantante, compositore più volte nominato e vincitore di Grammy Awards, oltre che del premio MacArthur Fellowship (il prestigioso “Genius Grant”). Classe 1981, talento poliedrico, membro fondatore di due delle band più influenti della musica a corde americana – i Punch Brothers e i Nickel Creek –, il musicista californiano ha collaborato con artisti di fama mondiale, come Yo-Yo Ma, Fiona Apple e Brad Mehldau. Definito da The Guardian “una rarità: un musicista completo”, Chris Thile proporrà al pubblico cagliaritano brani tratti dalle sue registrazioni soliste delle Sonate e Partite di Bach, e la sua inconfondibile miscela di musica classica, folk e improvvisazione virtuosistica.





















