“La mia generazione è stata una delle più fortunate di tutti i tempi. Questo che insieme abbiamo scritto non è un vero e proprio libro, ma un diario della nostra infanzia. Cioè delle ragioni profonde della nostra dimensione culturale e spirituale. Che ci porta a un comune sentire, nonostante le differenze”.
Il libro scritto a quattro mani da Antonangelo Liori e Dino Peddio non è un vero e proprio libro ma un diario della loro infanzia sarà presentato sabato 14 giugno alle 18 in via Dante 46 presso la Libreria Nuova Godot.
Dino Peddio. Nato settant’anni fa ad Aritzo nella barbagia di Belvì NU, la vita lavorativa trascorsa tutta nel settore dei legnami in cui ancora opera, autodidatta, lettore innamorato dei libri ha pubblicato nel 2020 con le edizioni Sandhi il vocabolario minimo e altre memorie del piccolo mondo antico Aritzese. Con le due infanzie in barbagia raccontate in parallelo con lo scrittore Antonangelo Liori di Desulo viene ribadito l’orgoglio della comune provenienza non solo di territorio ma di tradizioni scomparse e quasi inimmaginabili ai giorni d’oggi. L’autore ha scelto di scrivere le parti “in sardo” utilizzando il parlato dei suoi familiari e del rione in cui visse la sua infanzia per dare l’armonia originale alle storie e ai personaggi dei suoi racconti.
Antonangelo Liori. Desulese, scrittore e traduttore di classici, ha pubblicato una trentina di volumi nei quali ha indagato su culti e magie, economia e diritto, tradizione e speranze di una Sardegna incantata. Per le edizioni Abbà ha pubblicato: I templi del sonno, storia e storie delle cumbessias. Religione e sesso nella Sardegna antica.
Un sentiero per la santità, la mistica semplice di Fra Lorenzo da Sardara, Tràmuda, l’ultima transumanza, Microstoria di una tradizione perduta. Un mondo rovesciato. Armonia e rimorso nei bronzetti nuragici, Il viaggio astrale degli Shardana, simbologia, mistica, estetica di una civiltà plurimillenaria, Giuseppe Biasi. Morte d’artista. Un cold case.






















