Si è svolta, nella sala semivuota della Fondazione di Sardegna un evento promosso dall’Associazione Tonino Pascali – Sardegna Radicale con Europa Radicale, Non c’è pace senza giustizia, Nessuno tocchi Caino e l’Associazione Radicale Certi Diritti, sul tema dell’Iran.
Era il 16 settembre del 2022 quando Mahsa Amini, curda iraniana, è deceduta per un malore, a sostenerlo è il rapporto medico seguito all’autopsia effettuata a Teheran sul corpo della giovane.
Subito dopo la morte della giovane, il mondo occidentale ha utilizzato strumentalmente la vicenda per accusare la Repubblica Islamica dell’Iran di essere una dittatura, con in prima linea in queste accuse il regime sionista di Israele e gli Usa.
Le proteste, anche grazie ai social network, sono state “pompate” in Italia e non solo e da subito il governo di Teheran ha accusato gli Stati Uniti, Israele e i loro agenti segreti di aver fomentato le proteste.
Nelle settimane successive, le proteste svolte in Iran era sempre più violente con attacchi a caserme e uffici governativi ed evidentemente orchestrate da forze straniere.
Poi le proteste si sono sgonfiate nel territorio iraniano e invece sono cresciute nel resto dell’Occidente, anche grazie agli ambigui rapporti di Italia, Usa e Israele con il movimento ex terrorista del Mek, i Mojahedin del Popolo Iraniano.
Molto curiosa anche la posizione di parte del centro sinistra che da mesi prova la strada della solidarietà internazionale verso le donne iraniane, dimenticando la situazione, decisamente peggiore, delle donne nei paesi del golfo.
Su questa linea, nei giorni scorsi a Cagliari, si è svolto un convegno dove i guerrafondai liberal capitalisti hanno provato a riproporre la fake news dell’uccisione di Mahsa Amini da parte della polizia iraniana ma ormai la vicenda è stata smascherata.
Di Simone Spiga























