Il 9 novembre la pattuglia del Corpo forestale e di vigilanza ambientale di Baunei, impegnata nel controllo del territorio e dell’attività venatoria in località Monte Oddeu, nel Comune di Urzulei, ha rinvenuto un muflone morto, oggetto di bracconaggio.
All’ungulato era già stata staccata la testa, probabilmente per esibirla come trofeo di caccia o per utilizzare le corna come manico dei tradizionali coltelli sardi.
Nell’immediatezza sono iniziate le indagini per risalire al responsabile del gravissimo gesto in danno ad una nobile specie particolarmente protetta. L’uccisione illegale del muflone sardo prevede una sanzione penale che include l’arresto da tre mesi a un anno e un’ammenda da 1.032 a 6.197 euro. Questa pena si applica in quanto il muflone sardo è un esemplare protetto dalla legge sulla caccia, la L. 157/92. Alcune persone sono state sentite a sommarie informazioni testimoniali.
Recentemente, anche il personale della Stazione forestale e di vigilanza ambientale di Osini, nel corso di un servizio di controllo venatorio nelle campagne di Gairo, ha proceduto al sequestro di un arma e del relativo munizionamento perchè non conformi alle legge.























