Il Comitato Civico per la Tutela Ambientale e della Salute di Sarroch – APS esprime forte preoccupazione per l’esito del Consiglio comunale straordinario del 24 novembre sulle emissioni odorigene.
“La seduta, convocata alle 09:30 del mattino con soli due giorni di preavviso, si è svolta senza ASL, senza ISPRA, senza un medico, e senza alcuna voce sanitaria in grado di illustrare i rischi correlati ai miasmi e ai fenomeni emissivi rilevati nelle ultime settimane.
Due giorni prima (sabato sera), il Comitato aveva trasmesso via PEC una diffida formale, regolarmente protocollata prima dell’avvio ai lavori del consiglio, contenente rilievi su irregolarità procedurali e richieste di chiarimento.
Nessun amministratore l’ha citata o commentata, né è stato riconosciuto il ruolo dei portatori di interesse che da mesi sollevano criticità puntuali.
Durante la seduta sono state pronunciate frasi che suscitano sconcerto, tra cui:
- Sindaco Dessì: “La normativa non prevede limiti sulle torce” e “Il modello Sarroch funziona”, in contrasto con quanto affermato da ARPAS, Regione e Università.
- Assessore Russo: proposta di “protocollo d’intesa con le industrie per il riesame dell’AIA”, inammissibile: l’AIA è un atto pubblico, non una trattativa con il gestore.
- Assessore Tolu: domande tecniche che evidenziano inadeguatezza di ruolo, tra cui “Esistono tecnologie avanzate in casa nostra?” e “C’è confusione tra odori e benzene?”.
- Capogruppo Orrù: “Sarroch non è Taranto né Chernobyl”, frase ritenuta inopportuna e minimizzante.
Parte della minoranza (SALIS-BAIRE) ha mantenuto una linea allineata alla maggioranza, riducendo la forza del dibattito e privando i cittadini di una rappresentanza incisiva.
La restante minoranza (SPIGA-COIS-BUONOMO) deve ora decidere chiaramente da che parte stare: se difendere la comunità o continuare con posizioni ambigue e intermittenti.
Negli ultimi mesi, alcuni amministratori hanno insinuato che il Comitato possa avere “interessi personali”.
La realtà è l’opposto: la brutta figura la stanno facendo le istituzioni, presentandosi impreparate, confuse, prive di dati e più concentrate a delegittimare il volontariato civico che a tutelare la salute pubblica.
Gli aderenti al Comitato non hanno nulla da chiedere al Comune. Sono già sistemati professionalmente.
Il nostro unico interesse è la salute di una comunità che merita verità e rispetto.”, afferma G. Paolo Masu, Presidente APS.























