Il prossimo 20 settembre, a oltre 70 anni dalla posa della prima pietra del Villaggio Milano, pensato e progettato a La Caletta di Siniscola dal noto architetto e designer di fama internazionale, Carlo De Carli, si terrà una ricca giornata di studi e confronto che animerà gli spazi della Capitaneria di porto del borgo marino, con un parterre di relatori di altissimo livello. L’appuntamento dal titolo “Villaggio Milano di Carlo De Carli. L’eredità del primo insediamento turistico della Sardegna per la rigenerazione del territorio e la valorizzazione del paesaggio a La Caletta di Siniscola” sarà un viaggio alla riscoperta di un territorio dove i cambiamenti urbanistici iniziavano a confrontarsi con un paesaggio che li doveva ospitare e che iniziava a dare lo slancio a un nuovo sviluppo economico. Una scommessa in cui la visione di De Carli cercava di trovare il giusto equilibrio tra salvaguardia della bellezza e tutela ambientale ben inserite nell’avvio della scommessa turistica della Baronia. Ai lavori del 20 settembre si affiancherà l’apertura di una mostra, nei locali dell’Ex Casello in via Sauro 104, che ospiterà un racconto itinerante dell’architetto e del designer, del docente e dell’artista milanese con fotografie d’epoca, schizzi e disegni messi a disposizione dall’archivio De Carli. La mostra, già esposta nei locali del Politecnico del capoluogo lombardo, si potrà visitare fino al prossimo 12 ottobre.
Obiettivi. Tra gli obiettivi che si sono dati gli organizzatori c’è la necessità di riproporre oggi un’idea di recupero di una realtà urbanistica come quella pensata da De Carli a La Caletta che negli anni ha subito forti e radicali manomissioni. Un’idea che ponga il problema della riqualificazione e della rigenerazione urbana e che alimenti l’interesse delle comunità e degli amministratori locali, affinché si sviluppino nuovi percorsi progettuali in tal senso.
Ideatori e partner. Il progetto, ideato e realizzato dal Centro studi Luigi Oggiano di Siniscola e dalla Rete di imprese La Caletta, è finanziato dai Comuni di Siniscola e Posada, dall’Unione dei Comuni del Montalbo e dalla Provincia di Nuoro. È partner istituzionale la Regione Autonoma della Sardegna, mentre sono partner scientifici il Politecnico di Milano e l’Università di Cagliari. Sostengono inoltre le attività come patrocinanti: la Capitaneria di porto e la Guardia costiera; l’Ordine dei geologi della Sardegna; l’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Nuoro; Legambiente Sardegna e la Riserva della Biosfera MaB Unesco di Tepilora, Rio Posada, Montalbo.
Il programma. Il convegno si articolerà in due sessioni: una al mattino e l’altra nel pomeriggio. Si partirà alle 9:30 con i saluti istituzionali del comandante Ufficio locale marittimo di Siniscola – Porto La Caletta, Francesco Santarcangelo; sarà poi la volta dell’assessore regionale degli Enti locali, Finanze e Urbanistica, Francesco Spanedda; del commissario straordinario della Provincia di Nuoro, Giuseppe Ciccolini; del sindaco di Siniscola, Gianluigi Farris; del sindaco di Posada e presidente dell’Unione dei Comuni del Montalbo, Salvatore Ruiu; della presidente regionale di Legambiente Sardegna, Marta Battaglia; del presidente dell’Ordine degli architetti della provincia di Nuoro, Alberto Licheri; del presidente dell’Ordine dei geologi della Sardegna, Davide Boneddu.
I lavori inizieranno alle 10:30 e saranno moderati da Roberto Tola, già ex sindaco di Posada. Sul tema “La Caletta, un territorio di storia, risorse, potenzialità” interverranno: Antonello Pipere (“La Caletta: una villa nascente tra Ottocento e Novecento”), Rita Melis (“La Caletta: il villaggio turistico nel paesaggio naturale costiero”), Ambra Evangelisti (“Il ruolo della famiglia Fronzaroli nello sviluppo di La Caletta”), Paolo Conteddu (“Lo sviluppo urbanistico di La Caletta fino agli anni ‘80”), Gianbattista Deriu (“Scenari di trasformazione per il Comune di Siniscola).
Alle 15, negli stessi locali, si parlerà delle “Sfide della rigenerazione urbana”. I lavori, moderati da Lola Ottolini, prevedono gli interventi di: Ginevra Balletto e Mara Ladu (“Le sfide della rigenerazione urbana nelle transizioni in corso”) e Leopoldo Freyrie (“Rigenerazione urbana nei contesti di pregio. L’esperienza di Gubbio e i borghi del sisma del 2016”). Seguirà l’ultimo segmento, dedicato a “Ripartire dalla risorsa architettura: il Villaggio Milano”. Interverranno: Lola Ottolini (“Carlo De Carli: ricerca, progetto, insegnamento”), Andrea Campioli (“La scuola di Carlo De Carli: ‘ricercare’ e ‘saper costruire’”), Marco Lucchini (“Carlo De Carli e l’architettura moderna in Sardegna”), Valentina Dessì (“L’architettura di Carlo De Carli tra natura e paesaggio mediterraneo”). Sarà la stessa Dessì a tracciare le conclusioni.
La Regione. “La pratica e la teoria di De Carli riflettono questioni che ancora oggi sono straordinariamente attuali, come avviene per alcuni architetti della sua generazione. Oggi che lo sguardo sul territorio è frammentato in mille specialismi, appare ancora più rilevante la sua visione del progetto basata sulla continuità tra esterno e interno, tra artificio e natura, tra le diverse scale del progetto. In un momento nel quale la comunicazione tende a prevalere sulla sostanza, la sua idea che il processo di progettazione non produca oggetti ma relazioni tra le persone e le cose è fondamentale. Infine, le sue originali riflessioni sul rapporto architettura e politica, maturate durante gli “anni di piombo”, appaiono pacate ma anche attente all’ascolto delle voci critiche della società verso lo strapotere delle forze dominanti. Tutti questi aspetti ne fanno una figura rara nel panorama italiano, un intellettuale che ha saputo mettere insieme teoria e pratica e costruire un pensiero originale anteposto ai personalismi”. Così l’assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica della Regione Sardegna, Francesco Spanedda, che nel citare De Carli ha aggiunto: “L’Architettura è pensiero, quindi rivoluzione, donde nascono opere concrete, è un segno e uno strumento. I Personaggi-Protagonisti, che disastro!”.
Il Centro studi Oggiano. “Per il Centro Studi Luigi Oggiano – ha spiegato il suo presidente Antonello Pipere – l’evento del 20 settembre è da considerare come una delle iniziative di maggiore respiro messe in campo in questi anni di lavoro culturale nel territorio: sia per la qualità delle competenze inserite e sia per il confronto organizzativo con un comitato tecnico qualificato. Sotto il profilo scientifico consideriamo di un certo rilievo la proficua collaborazione con l’Università di Cagliari e con Il Politecnico di Milano. Si tratta di un’idea – ha proseguito il presidente – nata nell’ambito delle attività di studio già svolte presso il Circolo Nautico di La Caletta in occasione dei quarant’anni dalla fondazione (avvenuta nel 1983) e nel confronto preliminare con il geologo Roberto Tola, l’architetto Paolo Conteddu e il geometra Claudio Mele (referente per la Rete di imprese La Caletta), intorno alle pratiche amministrative realizzate e pianificate negli ultimi anni nei Comuni di Posada e Siniscola. Obiettivo ultimo di queste giornate di confronto è quello di realizzare una ricaduta positiva sulle pratiche di qualificazione e risanamento nelle amministrazioni locali, mettendo a disposizione esperti di settore e partendo dall’analisi e dal recupero di conoscenze storiche qualificanti”, ha concluso Pipere.
L’Università. “Questa giornata di studi a La Caletta di Siniscola vuole essere una prima riflessione su quali elementi identitari della cittadina marittima porre al centro di un auspicabile percorso di rigenerazione del suo territorio, contraddistinto da importanti caratteri paesaggistici non sempre valorizzati”. Lo ha detto Valentina Dessì, docente presso il Dipartimento di architettura e studi urbani del Politecnico di Milano, che ha poi aggiunto: “Assieme al Politecnico di Milano, all’Università di Cagliari, alle istituzioni locali e regionali e al mondo della libera professione, si approfondisce la figura dell’architetto De Carli, che alla fine degli anni ’40 del secolo scorso è stato incaricato di progettare un insediamento turistico a La Caletta: un inedito per la Sardegna del secondo dopoguerra. Si è dato così avvio alla trasformazione da semplice approdo a insediamento turistico complesso e identitario, dimostrando come l’architettura possa contribuire a generare singolari sinergie tra natura e ambiente costruito”.
























