Le importanti testimonianze archeologiche emerse negli scavi avviati in seguito ai lavori di ristrutturazione dei palazzi dell’Università di Sassari, in centro storico, consentono di rivedere alcune pagine della storia della città.
In particolare, i materiali più recenti documentano fasi comprese tra la fine del XV e il XVII secolo, gettando nuova luce sulla nascita del Collegio gesuitico, nucleo originario dell’Ateneo sassarese.
“Negli scavi all’interno del cortile dell’ex Estanco, sono emerse le tracce della fortificazione medievale della città di Sassari, non solo quelle note e che ci aspettavamo – spiega la funzionaria della Soprintendenza, Nadia Canu, responsabile Tutela archeologica del territorio di Sassari – In particolare una delle torri quadrate citate da Enrico Costa come esistenti nel Settecento e già non più visibili alla fine dell’Ottocento”.
“Un complesso con una torre tonda – racconta Canu -, la torre quadrata che abbiamo individuato all’interno dell’Estanco e la torre della Munizione, che corrisponde oggi al punto dove c’è largo Porta Nuova. Quindi quella porta è stata aperta nel circuito murario come quinto ingresso alla città nel 1616”.
I ritrovamenti sono utili anche per la storia del palazzo dell’Università: l’edificio “ha sfruttato le mura medievali. In alcune parti ha proprio usato queste mura per fare le fondazioni del Collegio gesuitico. Ma soprattutto – sottolinea Canu – con questa ulteriore struttura muraria sembra emergere quello che era un circuito più arretrato, quindi una fase delle mura precedenti a quelle che già conoscevamo. Nel corso dei prossimi mesi andremo a indagarlo anche archeologicamente”.























