Vengono chiamati ‘incidenti plurimortali’ e sono quegli incidenti stradali in cui si contano due o più vittime. L’Osservatorio Asaps – Sapidata nel 2024 ne ha registrati 137, ben 22 in più rispetto al 2023, quando furono 115 (+19,1%). Questi 137 incidenti hanno causato 305 vittime mortali, mentre erano state 286 nel 2023, l’incremento è stato di 19 vittime (+6,6%). Nel 2022 le vittime furono 293.
Nel report Asaps – Sapidata del 2024 sono stati 112 gli incidenti con due vittime, 20 gli schianti con tre vittime, 5 quelli con quattro vittime e nessun incidente con oltre quattro vittime. La distinzione per tipologie di strada, spiega Asaps, rivela che dei 137 sinistri plurimortali, 27 sono avvenuti in autostrade o superstrade (19,7%), 96 sulle strade statali e provinciali (in assoluto le più pericolose) 70,1%, e 14 nelle aree urbane 10,2%. Il maggior numero di schianti gravissimi è avvenuto nell’orario compreso tra le 12.00 e le 18.00 con 47 eventi (34,3%), 32 gli episodi sia dalle 18.00 alle 24.00, sia dalle 00.00 alle 06.00 (23,3%), infine 26 quelli dalle 06.00 alle 12.00 (15,3%).
In 3 incidenti è stato possibile accertare con sicurezza l’abuso di alcol: questo non esclude che siano stati di più, ma non è stato possibile raccogliere ulteriori elementi. Nessun incidente, a noi noto – dice ancora Asaps – risulta sia stato legato all’abuso di stupefacenti e nessun episodio di pirateria stradale. Quanto alle zone geografiche, sono stati 54 gli incidenti gravissimi avvenuti al nord (39,4%), 25 al centro (18,2%) ma il record negativo è del sud con 58 schianti (42,3%).+
Nonostante il maggior numero di eventi si sia registrato al sud, la suddivisione per regioni nel dettaglio vede in testa la Lombardia con 18 sinistri, segue la Puglia con 15, il Veneto con 12, l’ Emilia Romagna con 11 eventi.
Dieci incidenti per Sicilia, Lazio e Campania, Sardegna con 9, Calabria con 8, Toscana, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Abruzzo con 5, Umbria con 3, Marche e Liguria con 2, infine Molise e Trentino Alto Adige con 1 incidente.
Il dato più tragico è però quello degli 8 bambini che hanno perso la vita in questi incidenti gravissimi. Delle 305 vittime 51 erano straniere pari al 16,7%.
Centoquindici incidenti hanno coinvolto autovetture, in 12 coinvolti autocarri, in uno autobus, in 25 coinvolte delle moto, in 3 dei velocipedi e in un sinistro gravissimo è rimasto coinvolto un pedone (il totale è superiore a 137 episodi perché in alcuni sinistri sono coinvolte tipologie diverse di mezzi o protagonisti). Lo spaccato fornito dal report degli incidenti gravissimi, secondo l’Asaps “è da analizzare con attenzione perché ci fornisce elementi valutativi di sicuro interesse per leggere i diversi aspetti della sinistrosità”.
In generale, secondo gli ultimi dati Istat relativi al 2024, il numero di morti in incidenti stradali sulle strade italiane ammonta a 3.030 (-0,3% rispetto al 2023), quello dei feriti a 233.853 (+4,1%), per un totale di 173.364 incidenti stradali (+4,1%). Rispetto al 2019, le vittime e i feriti sono diminuiti (rispettivamente del -4,5% e -3,1%), mentre gli incidenti stradali mostrano un leggero aumento (+0,7%).
L’istituto di statistica evidenzia come il numero delle vittime cresce tra i conducenti e i passeggeri di motocicli, di monopattini e di autocarri, mentre diminuisce per le altre categorie. In particolare, si contano 830 vittime tra i motociclisti (+13,1% rispetto al 2023) e 146 tra gli occupanti di autocarri (in aumento del 30,4%); tra gli utenti di monopattini elettrici aumentano anche gli infortunati: il numero dei feriti sale a 3.751 e quello dei morti (entro i 30 giorni dall’incidente) a 23, cui si aggiunge 1 pedone (nel 2023 erano rispettivamente 3.195 e 21).
Le vittime tra gli occupanti di autovetture scendono a 1.252 (-6,0% rispetto al 2023), tra i ciclomotoristi a 61 (-10,3%), tra i pedoni a 470 (-3,1%) e tra gli utenti di biciclette – anche elettriche – a 185 (in diminuzione del -12,7% rispetto al 2023 quando erano 212). I comportamenti errati alla guida più frequenti si confermano essere la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. Insieme, costituiscono il 37,8% delle cause (85.339 casi), valore stabile nel tempo. La guida troppo veloce è il comportamento più sanzionato dopo la sosta vietata e rappresenta il 34% del totale delle violazioni del codice della strada.
In lieve calo le sanzioni per mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini, a fronte di un incremento di quelle per mancato uso del casco. Rimane elevato il numero di sanzioni per uso improprio di dispositivi in auto e aumentano le sanzioni per guida sotto l’effetto di stupefacenti, in lieve calo quelle per guida in stato di ebbrezza, scrive l’agenzia Dire all’indirizzo www.dire.it.
























